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E' messinese il graphic designer che ha "reinventato" Capitan Findus

"Parlerà messinese" il Capitan Findus di un futuro neanche troppo prossimo?

Ha fatto il suo esordio negli anni '60, era un uomo di mezza età con una folta barba bianca come quella di Babbo Natale e aveva uno sguardo rassicurante. Ma soprattutto in brevissimo tempo ha conquistato generazioni di grandi e piccini di tantissimi paesi del mondo. Ben 14. "Parlerà messinese" il Capitan Findus di un futuro neanche troppo prossimo? Questo non possiamo di certo prevederlo, ma un giovane cittadino peloritano , Roberto Ruggeri, classe 1999, “graphic designer”, si è da poco laureato con lode proprio con una tesi entusiasmante, diremmo futuristica, sull'iconica figura.

Gli studi

E ci catapulta comunque nel futuro della pubblicità, che è già presente, per una generazione nata con lo smartphone in culla. «Ho frequentato il liceo artistico Basile di Messina - racconta il giovane neolaureato -, una bella realtà che ti permette di fare molta esperienza sul campo». Subito dopo la maturità la decisione di fare i bagagli per raggiungere Milano: «Nel 2017 mi sono iscritto alla Naba, una nuova Accademia di Belle Arti, perché mi ha appassionato molto la grafica pubblicitaria e nello stesso tempo sapevo che il mercato del lavoro richiede molto questa figura del grafico. Al secondo anno ho scelto di approfondire il brand design e negli ultimi anni ho seguito una linea sperimentale e mi sono concentrato sulle nuove tecnologie che offriva il 3D».

La tesi

E proprio il lavoro di tesi, durato ben 10 mesi, nato perché da piccolo la mamma lo nutriva a bastoncini, come simpaticamente ricorda, ci fa immergere in un progetto affascinante perché il ragazzo messinese ha deciso di realizzare un “avatar” speciale. «Ho scelto, quindi, di reinventare la figura di Capitan Findus, che per attrarre i giovani della “Generazione Z” alla scoperta del suo mondo, dei suoi valori e dei suoi prodotti, dovrà ora usare nuovi codici espressivi, impiegare linguaggi multimediali e, soprattutto, dovrà coinvolgerli in esperienze virtuali, in grado di arricchire il loro percorso alla ricerca della conoscenza di sé e del mondo. E non sarà una persona fisica ma mediante la modellazione 3D e l'impiego di tecniche di animazione digitale, ho creato un “avatar” che, grazie all'utilizzo dell'algoritmo di AI e alla restituzione in realtà aumentata, potrà coinvolgere in maniera interattiva e immersiva gli utenti, conducendoli alla scoperta dei prodotti».

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