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Messina, viaggio nel degrado dell'ex Hotel Riviera tra sporcizia e muri fatiscenti - Foto

Simbolo dello spreco di risorse pubbliche e del tradimento delle vocazioni turistico culturali della città di Messina. Il Riviera oggi è un mostro orribile a metà tra il Titanic che sta affondando e l'hotel di shining dove esplode la follia di un grandissimo attore come Jack Nicholson.

Ad ogni piano del vecchio albergo la salita diventa una discesa nei gironi infernali. Tutto è capovolto. Invece di uscire a riveder le stelle, sulla terrazza di quello che fu uno dei ristoranti cult di Messina, il galeone, l'ultimo passo dell'ascesa è il suggello di una storia oscura e assurda.

«Siamo qui per chiudere definitivamente questa pagina buia della storia messinese», afferma il sindaco De Luca durante il sopralluogo con la stampa. La Provincia regionale acquistò l'albergo a 4 stelle del gruppo Russotti nel 1991 per 30 miliardi di vecchie lire.

È stato quantificato, durante i diversi gradi di giudizio innescati dal contenzioso tra impresa e ente pubblico, un costo di 18 milioni di euro di cui tre milioni solo di spese legali.

Dopo due bandi andati deserti, nel 2018 è fallita anche l'ultima trattativa, la società neptunia del gruppo franza ha rinunciato, ne è nata un'altra causa con l'attuale città metropolitana. «Abbiamo dato vita a un altro bando che scadrà il 29 novembre, gli imprenditori si facciano avanti, chi vuole può comprare il riviera e farlo risorgere», spiega De Luca.

«Ma se nessuno risponde con atti concreti, allora seguiremo la nostra strada e poiché il Comune cerca alloggi da destinare alle famiglie che devono lasciare le baracche, Arisme, l'agenzia del risanamento, presenterà la sua offerta nel bando successivo che si farà dopo il 29, nel caso in cui non arrivasse alcuna offerta. Noi non ci sentiremo più questo sfacelo», ha concluso il sindaco.

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