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“Pietrazita”, la sposa rapita e quel tesoro nascosto a Sant'Angelo di Brolo

Dramma, folclore e magia si intrecciano in “Pietrazita”, nuovo cortometraggio di Angelo Faraci girato a Sant’Angelo di Brolo, con cui il regista e attore palermitano si prepara a bissare, in festival italiani e internazionali, il successo di “Provvidenza”, candidato ai David di Donatello 2023. Dopo la Montalbano Elicona del lavoro precedente, Faraci realizza un nuovo tassello della sua narrazione filmica, fra temi sociali e leggende del territorio, raccontando la celebre storia dei tesori maledetti dell’omonima contrada di campagna, a otto chilometri dal paese.
La leggenda narra infatti di una futura sposa (nel film la barcellonese Beatrice Ingegneri) aggredita e rapita lungo il tragitto verso la chiesa delle nozze da una banda di briganti, per essere condotta nella rocca del loro capo. Non avendo ceduto ai desideri sessuali del criminale, viene barbaramente uccisa, diventando la vittima sacrificale di un incantesimo di magia nera formulato per proteggere un tesoro inestimabile. Secondo la leggenda, il sortilegio terminerà quando un’altra docile creatura perderà sangue nella stessa rocca teatro dell’omicidio, luogo del colpo di scena finale ambientato ai giorni nostri.
Ispirato allo stile degli sceneggiati anni ’60 e al cinema di Giuseppe Tornatore (nel cast anche l’alcamese Benedetto Lo Monaco, diretto dal grande regista in “Baarìa”), “Pietrazita” è anche il ritratto di un mondo e di una Sicilia ormai lontani. «La particolarità del corto è l’incrocio di usi, costumi, tradizioni e soprattutto il ritratto autentico delle relazioni sociali dell’epoca - ci dice Faraci, anche autore del soggetto -. Nel film interpreto il futuro sposo della protagonista, che cammina per il paese come Monica Bellucci in “Malèna”, e raccontiamo come riuscì a conquistarla con la galanteria tipica del tempo. Oltre ai temi del femminicidio e della violenza di genere, la peculiarità di “Pietrazita” risiede proprio nella narrazione di un Sud che non esiste più, ove il corteggiamento era una pratica vera e reale, senza la mediazione social e digitale di oggi».
Scritto da Rosaria Lo Porto, con la produzione dello stesso Faraci e di Stefano La Rosa, “Pietrazita” è realizzato da Ancora Cinematografica col Comune di Sant’Angelo di Brolo e ha impegnato maestranze provenienti da ogni parte d’Italia e brolesi tornati al paese per partecipare al film. Narrato fuori campo dall’attore vibonese Giuseppe Ingoglia, vede nel cast anche Maria Antonina Macaluso, Marika Faraci, Giuseppe Accetta, Alessandro Alicata e Angelica Ribisi.

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