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Messina, niente cambio al vertice, si va verso il settimo anno con Sciotto. E Mannino? Attende...

Non è ancora giunta la comunicazione ufficiale ma dovrebbe essere rifiutata l’offerta d’acquisto presentata da Mannino. Lo testimoniano i “sondaggi” effettuati per organizzare la prossima stagione

Tutto tace, almeno in forma ufficiale. Nessuna pec di risposta o comunicazione ufficiale dopo la proposta d’acquisto presentata giovedì da Fabrizio Mannino, ma il presidente Pietro Sciotto sembra intenzionato a rifiutare l’offerta presentata dall'imprenditore di origini siciliane per rilevare il Messina.
Questo è il quadro, almeno stando agli spifferi filtrati nelle prime ore di ieri mattina, che hanno trovato conferme nel corso della giornata, con il massimo dirigente che ha inviato una serie di messaggi a sponsor e partner, sollecitando un coinvolgimento diretto per rilanciare l’organizzazione del club e avere un sostegno immediato verso la programmazione della prossima stagione. Segnali chiari che portano dritti alla settimana stagione consecutiva sotto la stessa guida. E per questo si sarebbero così intensificati i contatti sottotraccia per rilanciare il progetto sportivo, con alcune alternative sul tavolo e qualche incontro in programma.
Mannino, dal canto suo, attende una risposta rispetto alla proposta recapitata ormai due giorni fa. Una chiusura netta metterebbe un punto definitivo alla questione, seppur anche la scorsa settimana in realtà era stato annunciato uno stop alle trattative, poi puntualmente disatteso con una riapertura ulteriore. Quale sarà la prossima mossa? Dall’entourage di Mannino si registra una disponibilità a proseguire nei contatti: nel caso in cui Sciotto dovesse avanzare una controproposta, toccherebbe all’interlocutore accoglierla o controbattere con una nuova offerta. Dinamiche che, in altri contesti, sarebbero normali passaggi di una trattativa che andrebbe sviluppata limando le distanze. Ma in questo contesto i tempi si solo diluiti incredibilmente, dando vita a teatrini evitabilissimi, restringendo al minimo i tempi di ragionamento e confronto. Dall'entourage di Mannino si aspettano una controproposta per limare eventualmente i termini dell'accordo, che siano economici (attualmente l'offerta si attesta complessivamente, tra quota debitoria e “buona uscita” su una cifra superiore ai due milioni di euro) ma anche nelle clausole poste a base dell'accordo preliminare. Ma, guardando a quanto accaduto nelle ultimissime ore, appare un’ipotesi non troppo probabile.
L’offerta non sarebbe piaciuta. Sacrosanto, ma ciò vorrebbe dire avere perso tempo, quasi due mesi dalla salvezza ottenuta con il gol di Ragusa contro la Gelbison, per programmare il futuro. Senza avere concluso nulla.
Questi gli sviluppi nell'ultima puntata della telenovela estiva giallorossa. Che ormai sembra avere lo stesso stabile copione, giunti all’8 luglio: dirigenza da individuare, allenatore da scegliere, sede del ritiro da stabilire, possibilità alte di giocare le prime gare fuori casa, organico da costruire con soli sette giocatori in organico e soprattutto ritardo totale rispetto a quasi tutte le altre compagini della categoria.
Adesso ci sarà da correre per recuperare il tempo perduto. Andare avanti, prendere decisioni, dimostrare. E se arriveranno i fatti, la piazza risponderà come ha sempre fatto. Invece di pensare a nemici immaginari, presunti complotti, fantasmi del passato si agisca in nome dell’unica cosa che dovrebbe animare l’azione di tutto il movimento, dal primo responsabile all’ultimo dei tifosi: il bene del Messina.

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