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Messina, c’è l’offerta di Mannino. Nel complesso dovrebbe superare i due milioni di euro

Silenzio al momento dalla proprietà, valutazioni in corso su quale strada imboccare

L’offerta di Fabrizio Mannino è arrivata ieri, poco prima delle 13. Una pec contenente le condizioni per rilevare il Messina, l’ammontare economico individuato e alcune “clausole” relative ai rapporti tra le parti. Inerenti voci debitorie, garanzie fideiussiorie e ad altre evenienze che potrebbero palesarsi nei prossimi mesi.
La parte acquirente ha tirato le somme dopo le lunghe settimane di trattativa, anche se caratterizzate da molte chiacchiere e pochi confronti che con tutta probabilmente avrebbero accorciato e di molto i tempi. Fondamentale il lavoro dei consulenti, che hanno cercato in tutti i modi di fare il massimo affinché tutte le componenti, nella ricostruzione della condizione finanziaria del club, fossero al loro posto. Frizioni, rotture e riavvicinamenti si sono susseguiti in questa cavalcata, fino a giungere al momento decisivo.
Quello della proposta, alla quale sarebbe stata allegata una bozza di preliminare di compravendita. Rispetto alla prima manifestazione d’interesse, inviata e filtrata dal sindaco Federico Basile ormai diverse settimane fa, secondo quanto filtra la cifra alla base dell’affare dovrebbe essere superiore ai due milioni di cui si accennava in quella prima mail. Più di due milioni, sommando ammontare debitorio e “buona uscita” alla proprietà.
Da capire, adesso, ovviamente se possa essere ritenuta congrua e all’altezza dal presidente Pietro Sciotto, che fino ad oggi ha atteso, senza imboccare altre strade, proprio affinché si arrivasse a questo momento.
Fase di riflessione, attesa una risposta a breve. Fino a ieri sera non sono giunte comunicazioni ufficiali. Informalmente sarebbe emerso una iniziale e almeno parziale insoddisfazione per alcuni passaggi contenuti nella missiva.
A questo punto le possibilità sono tre. La prima è che gli attuali vertici dell’Acr accettino l’offerta così com’è, dando l’ok alle firme e lasciando la guida dopo sei stagioni. Un modo per mettere un punto, liberandosi della zavorra di una società che adesso inizia a “pesare” ma anche andando oltre rapporti con buona parte della piazza, che appaiono a oggi compromessi.
La seconda è l’invio di una risposta formale, con la quale si “corregga il tiro” sul piano finanziario o su modalità e dettagli dell’affare, attraverso i quali avvicinarsi per arrivare al closing. Questo caso, comporterebbe un’ulteriore diluizione dei tempi, con tutto ciò che comporterebbe in termini di ritardi nell’organizzazione della società, nella costruzione della rosa, nella programmazione della prossima stagione. Però potrebbe essere necessaria per giungere a una quanto più possibile soddisfazione delle parti.
La terza e ultima strada è quella del no, del definitivo tramonto di un dialogo tra le parti. Che corrisponderebbe alla settima stagione targata Sciotto e a una necessaria (comunque lo sarà, visto che il primo impegno ufficiale di Coppa è previsto il 20 agosto) accelerata nel portare avanti un nuovo campionato, magari controvoglia, ma comunque con la responsabilità di rappresentare una piazza come Messina. E a quale punto si aprirebbero ulteriori scenari su come portare avanti la stagione.
Tutto è ancora legato alle volontà di Pietro Sciotto. Nelle prossime ore si saprà quale saranno le sue decisioni per il futuro del Messina.

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