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Acr Messina, non c’è accordo sulle cifre tra Mannino e Sciotto. Ma la trattativa può riaccendersi

Ieri l’imprenditore Mannino ha incontrato prima il sindaco Basile e poi il presidente Sciotto. Brusca frenata

Fumata grigia! Non c’è ancora accordo per la cessione del Messina, nonostante il confronto di ieri pomeriggio tra l’imprenditore Fabrizio Mannino e il presidente Pietro Sciotto. I due si sono incontrati, assieme ai rispettivi consulenti e al sindaco Federico Basile, per provare a raggiungere l’intesa dopo la conclusione della “due diligence”. Differenza di vedute, però, sulle condizioni per arrivare al closing e durante il vertice, su alcuni passaggi, si sono registrati anche punti di vista quasi opposti e qualche momento di tensione anche se non direttamente tra i due protagonisti “principali”.
“Letture” difformi. La distanza tra domanda e offerta resta, nello specifico alcuni voci peserebbero sulla valutazione complessiva finanziaria del club, facendo rallentando le operazioni. Forbice aperta, determinata più che altro dalla “lettura” non uniforme dei conti. Al momento non vi sono altri step previsti, servirà buon senso e buona volontà per riprendere a trattare.
Passo indietro. Gli equilibri sono sottilissimi, per questo viene difficile sbilanciarsi. Ottimismo e pessimismo oscillano nel giro di poco, in questo momento la bilancia pende più dalla parte del “no” ma appare più logico rimanere cauti e coi piedi per terra. La sensazione è che rispetto ai giorni scorsi si sia fatto qualche passo indietro, peraltro con sempre meno sabbia nella clessidra visto che il giorno dell'iscrizione si avvicina. Le parti, dopo una notte di riflessione, probabilmente si risentiranno stamattina per fissare un eventuale nuovo incontro. Trattativa che si è arenata ma potrebbe riaccendersi. Magari con un dialogo ferreo tra i due diretti interessati che possa portare alla stretta di mano definitiva.
Speranze e preoccupazioni. La tifoseria intanto attende tra lo speranzoso e il preoccupato, come sempre dividendosi nelle valutazioni: c’è chi chiede a Sciotto di farsi da parte, ritenendo il suo ciclo ormai finito viste le fratture determinatesi nel corso dei sei anni di gestione; chi dall’altra parte esprime già perplessità sulla figura di Mannino o lo invita a spingere sull’acceleratore pur di chiudere la partita.
Comune e “Celeste”. Il potenziale acquirente, tornato in città domenica, ieri in mattinata aveva incontrato anche privatamente, a Palazzo Zanca, il sindaco Federico Basile, per discutere di alcuni investimenti che intende effettuare in città, oltre a fare il punto sulla questione stadi e impianti sportivi. «Il mio impegno sulla vicenda Messina è terminato - ha detto Basile -, ho fatto tutto il possibile, adesso spetta alle parti trovare un eventuale accordo e dimostrare, rispettivamente, di volere vendere e acquistare». Mannino, in città, ha anche fatto tappa al “Celeste” per verificare le condizioni in cui versa lo storico catino di via Oreto, ma anche seguito altri aspetti come l'individuazione di un'eventuale sede per il club ma non solo.
Il bivio si avvicina. Il tempo stringe e le scadenze incombono. Mannino ci spera, mentre non risultano novità per quanto riguarda un possibile inserimento di Manuele Ilari, finito fuori dai radar. La palla resta allora in mano a Pietro Sciotto, che con tutta probabilità dovrà onorare gli impegni all’orizzonte relativi al saldo delle spettanze e dei contributi dell’ultimo trimestre, oltre agli altri oneri propedeutici all’iscrizione al prossimo campionato di Serie C. Poi cosa accadrà? Se non si dovesse raggiungere l’accordo con Mannino, Sciotto potrebbe rinunciare ai Pro o andare avanti nuovamente da solo, magari trovando un socio o qualche altra formula per alleggerire il proprio coinvolgimento diretto e dispendioso. Che come annunciato lo scorso 18 maggio, sarebbe dovuto finire con un disimpegno sicuro ma che ancora oggi potrebbe essere rimesso in discussione.

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