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Igea Virtus, la certezza si chiama Ferrara

Dopo la promozione in Serie D: il tecnico barcellonese è il punto di partenza per la prossima stagione. «Bisogna ampliare la base societaria e avere a disposizione un impianto per lavorare»

Un progetto tecnico vincente deve ripartire dalle sue certezze. Una di queste si chiama Pasquale Ferrara, protagonista indiscusso di un capolavoro fisico, tattico e mentale che, a suon di vittorie e belle prestazioni, ha portato la Nuova Igea Virtus in un palcoscenico più consono al proprio blasone.
La società di Costantino vede nell’allenatore barcellonese il punto di riferimento anche della Nuova Igea Virtus del futuro. Il tecnico – ieri pomeriggio ad Aci Sant’Antonio con il direttore sportivo Bottari a seguire Acireale-Locri – incassa gli elogi e ringrazia «la dirigenza per le belle parole spese nei miei confronti. Tutti insieme abbiamo fatto qualcosa di veramente straordinario».
Il campionato di Serie D stuzzica parecchio Ferrara, che punta a misurarsi in un torneo di ben altra caratura rispetto all’Eccellenza. «Barcellona – sottolinea il tecnico – è tornata nell’olimpo del calcio dilettantistico ma per disputare un buon campionato è necessario ampliare la base societaria. Il primo obiettivo che il club deve porsi è quello di lavorare a 360 gradi per coinvolgere nuovi soci e attività commerciali».
Una crescita collettiva che deve interessare anche lo stadio.
«È importante disporre di un campo di allenamento e di un “D’Alcontres-Barone” che torni a splendere con un manto erboso degno del livello del campionato che si andrà ad affrontare».
La nuova sfida di Ferrara è quella di disputare una Serie D stazionando nella parte sinistra della classifica. «Non per forza – sottolinea l’allenatore – chi ha ambizioni mira a vincere il torneo. Essere ambiziosi significa anche puntare alla salvezza ma sapendo coniugare progettualità e competenza, avvalendosi quindi all’interno di figure importanti. In città – aggiunge – abbiamo ricreato entusiasmo, la tifoseria ha dato un grande segnale. Abbiamo visto in questa stagione cosa è capace di fare Barcellona».
Solidità societaria, continuità del progetto ma soprattutto piena consapevolezza delle difficoltà del campionato. «Bisogna allenarsi – dice Ferrara – ad una maggiore cultura della sconfitta. La Nuova Igea Virtus negli anni ha sempre lottato per vincere ma in Serie D è tutto diverso».
Torneo che nella sua carriera il tecnico barcellonese ha già disputato nella stagione 2020/21 sulla panchina del Sant’Agata: «Ma quella – ricorda – fu un’annata particolare perché condizionata dal Covid. Mi servii da esperienza ma non lo considero un vero campionato».
La voglia di riscatto è «smisurata e non lo posso nascondere». Tra tutti i successi conquistati alla guida dell’Igea Virtus quello di quest’anno, a livello di difficoltà e soddisfazioni, è paragonabile «alla promozione in Serie C2 nel 1999/2000 come vice di Auteri. Ho provato le stesse sensazioni. Da barcellonese quella insieme a questa è la vittoria che mi ha emozionato di più».

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