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La missione del messinese “Saso” alla Palermo-Montecarlo. Nel nome del fratello

Alessandro Costa, classe 1975, per tutti “Saso”, ha il cuore a mille per la diciassettesima edizione della regata Palermo-Montecarlo,

«Con Ganga siamo sempre mare-mare. Ogni anno facciamo la barcolana, spesso con buoni risultati. Sono stato sempre affascinato dal circolo Roggero di Lauria e per me è un onore esserci». Se avesse un titolo diverso potrebbe essere “Nel nome di mio fratello”. Alessandro Costa, classe 1975, per tutti “Saso”, ha il cuore a mille per la diciassettesima edizione della regata Palermo-Montecarlo, evento organizzato dal circolo della Vela Sicilia, che terrà la nostra regione e non solo con il fiato sospeso da domani al 24 agosto. E con ironia dice: «Se perdo mamma Marisa si arrabbia». Ma il tono diventa nostalgico quando pensa al fratello Francesco, morto in Spagna due anni fa, a soli 47 anni, per un malore dove aveva sempre voluto vivere: su una barca in navigazione. E secco dice: «Se dovessi vincere, dedicherei il successo a Frank che era un grande velista».
Ma ovviamente pensa anche a Franci e ai suoi due cuccioli: Ludovico e Gianmaria, e a papà Nuccio, scomparso da poco. «La nostra è sempre stata una passione di famiglia - racconta Saso facendo un tuffo nel passato - il papà di Ganga faceva le regate a Messina con mio padre e mio nonno, un ammiraglio che nella carta di identità avrebbe dovuto scrivere velista. E devo dire che non perde mai occasione per rievocare questa parte della sua vita messinese. Asse Messina-Palermo, anche se non mi piace dire che sono l'unico messinese».
L'equipaggio è stato presentato il 23 luglio, a Mondello, così come l'imbarcazione. Il circolo, presieduto da Andrea Vitale, è il club che nella storia della regata ha ottenuto più vittorie. Ben undici le edizioni disputate, cinque vinte, e due in cui ha conquistato il podio con un secondo e un terzo posto. Gabriele “Ganga” Bruni, è lo skipper dell'imbarcazione “Lauria”, uno Swan 42, Spirit of Nerina: «Saso è uno dei migliori velisti di altura in Sicilia - commenta Bruni - per questa sfida, che si preannuncia molto dura, ho selezionato un equipaggio di spessore al quale ho aggiunto due ragazzi giovani del mio club, lo facciamo per tramandare il mestiere ai più giovani, Tommaso Bruni, mio figlio, e Claudio De Fontes. Entrambi neomaggiorenni».

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