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Messina: Lo Monaco via, appello di Sciotto

Il presidente risponde e prova a fare chiarezza. Trattative? «Chi vuole il club lo dimostri»

Nuovo terremoto in casa Messina. La “tregua armata” sancita a fine 2021 tra Pietro Lo Monaco e Pietro Sciotto è durata poco meno di venti giorni. Il consulente-direttore generale lascia nuovamente, dopo l'addio “rientrato” dello scorso dicembre. Decisione affidata a una nota diffusa nel primo pomeriggio di ieri: «Mio malgrado, rendo noto la definitiva interruzione della collaborazione in essere - ha fatto sapere il dirigente ex Catania -. La mia è stata una decisione molto sofferta perché condizionata dal rispetto che nutro verso la maglia biancoscudata, di cui mi pregio dell'onore di averla indossata anche da calciatore, e per tutti coloro che hanno il Messina nel sangue. Ho constatato che, purtroppo, non è mutato lo scenario nel quale ho operato in questi mesi con grandissima difficoltà, ovvero la condivisione delle azioni da porre in essere solo dal punto di vista formale senza alcuna successiva possibilità di attuare quanto stabilito. Appare evidente, pertanto, la sistematica disattesa degli impegni presi per poter raggiungere l'obiettivo stagionale prefissato che ritengo assolutamente alla portata di questa squadra». Accuse chiare, stavolta però il presidente Pietro Sciotto ha risposto con un video diffuso attraverso i canali ufficiali. Replica all'ex amico, chiarimenti sulle trattative societarie in essere (che probabilmente hanno inciso anche sulle definitive volontà di Lo Monaco) ma soprattutto un appello affinché si chiuda la stagione salvando la categoria.

Le controverità della proprietà

«Accetto le dimissioni di Lo Monaco, però alcune cose vanno chiarite - esordisce Sciotto -. Nei due comunicati si è parlato di impossibilità a garantire l'impegno minimo finanziario come concordato a inizio stagione, poi che sono stati disattesi gli impegni. Rispondo dicendo che nella mia vita ho sempre onorato gli impegni, se sono dove sono è perché sono stato sempre una persona perbene. Nessun accordo preso è stato disatteso, la realtà è diversa. Lo Monaco ha predisposto un bilancio di suo pugno poi cambiato. Mi sono trovato di fronte cose differenti da quanto prospettato, posso dimostrarlo coi fatti ma non voglio polemizzare. Questo campionato mi costerà circa 3 milioni di euro perché non ci sono entrate».

Patrimonio Lega Pro da tutelare

Sciotto allora mette un punto e guarda avanti: «La priorità è salvare la categoria, salvare il Messina. Per farlo chiedo l'aiuto di tutti, amici e nemici, della città, delle istituzioni. Siamo arrivati con tanti sacrifici in C, è un bene importante, ci sono piazze come Palermo, Catania, Catanzaro, Foggia, Taranto, Bari, tutte città blasonate. Questo tesoro teniamolo stretto. Al Comune chiedo di avere in concessione il “Franco Scoglio” dove al momento siamo solo ospiti domenicalmente e la squadra di fatto gioca sempre in campo neutro, nell'ultima partita abbiamo incassato 3200 euro e speso quasi il doppio. Il “Celeste” è da Terza Categoria per come è combinato».

Capitolo cessione della società

Sciotto chiarisce sulle due realtà interessate: «Una l'ha portata Lo Monaco, mi hanno chiesto di prelevare il Messina a un euro più le spese di quest'anno. Ho detto che sono disponibile ma devono rilevare attività e passività, io ho in Lega una fideiussione da 550 mila euro ed è chiaro che se cedo va tolta e sostituita dalla subentrante. Ho fatto il punto dei costi, a Lo Monaco la risposta non è piaciuta. Sono numeri che non si possono smentire. Gli altri interlocutori hanno parlato con l'avvocato Santi Delia, sono persone sarde credo, hanno fatto una proposta, non mi vogliono dare nulla per lasciare, possono spendere 200 mila euro quando entrano e 300 ad aprile. Ma dove andiamo? Scherziamo? Usciamo con i fatti. Se qualcuno vuole il Messina, lo dimostri».

Una missione a tempo

E allora Sciotto rilancia: «Da domani sarò al campo con la squadra. Farò quello che non ho mai fatto con il Messina ma solo con la mia azienda, starò accanto ai giocatori, in qualunque momento della giornata, perché il mio obiettivo è salvare il Messina. Però serve l'aiuto di tutti, sponsor e imprenditori, politica. Ai tifosi chiedo, anche se vi sono antipatico, salviamo il Messina, a fine anno me ne vado, troveremo un nuovo acquirente, il Messina non è mio, è della città, è vostro».

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