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Football Club Messina, rivoluzione da ciò che aveva funzionato meglio

Resteranno pochi del gruppo che ha portato la società a un passo dalla C, vanificata dalle lacune societarie. Resta Grabinski ma sarà nuovo ciclo. Le risposte principali attese dalla società

Cesar Grabinski

"Un ciclo si è chiuso" ma paradossalmente sta riguardando principalmente la parte dell'Fc Messina che ha funzionato meglio. Quella squadra che ha tenuto vivo il campionato, tra mille difficoltà, fino all'ultima giornata, arrivata a due punti dal primo posto e poi capace di vincere i playoff dopo un campionato estenuante. È stato sempre grazie alla squadra guidata da Massimo Costantino se il club era riuscito a mettersi in posizione privilegiata per ottenere l'accesso in Serie C, svanito dopo un'estenuante corsa contro il tempo tra uffici e pratiche federali.

Un assist non sfruttato che faceva il paio con una combinazione fortunosa altrettanto sprecata: la rinuncia del Gozzano al salto di categoria diretto ottenuto sul campo e poi quella successiva dell'Aglianese, unica compagine davanti a quella giallorossa nella graduatoria ripescaggi e ammissione di Serie D. La scelta, di chiara matrice economica, è stata quella di fare "all in" sull'ammissione non partecipando alla corsa ai ripescaggi che avrebbe comportato un esborso finanziario superiore a livello di liquidità e garanzie rispetto all'ammissione, senza considerare le problematiche legate alla questione campo. E arrivato lo stop, legato alla fideiussione giudicata non valida. Una delusione totale in primis proprio per quella squadra che aveva sperato e persino festeggiato un traguardo che i vertici della società avevano subito considerato e sbandierato come "già in tasca". Con tanto di dichiarazioni. Delusi sono anche gli irriducibili sostenitori del progetto che vedevano nel Football Club il riscatto calcistico e ora si ritrovano ancora in Serie D, dopo avere festeggiato altro quasi a metà luglio (non vi sarà ricorso al Tar avverso l'ammissione del Picerno in C).

Si chiude un ciclo, lo ha ammesso la stessa società, per quanto riguarda il progetto tecnico, visto che molti dei protagonisti in campo hanno deciso da settimane di cambiare aria. Non sarà tabula rasa totale considerando che è rimasto il ds Cesar Grabinski, il primo confermato ufficiale sarà il capitano Giovanni Giuffrida e potrebbero restare anche Ricossa e Garetto. Da valutare i pluriennali di Lodi, Agnelli e Caballero, mentre nei prossimi giorni saranno ufficializzati i primi tasselli a disposizione di mister Tonino Soda e del suo staff.

Si riparte da oggi alla spicciolata dal raduno di Santa Teresa di Riva. Sarà in buona parte un nuovo ciclo tecnico, ma le risposte vere e tangibili si aspettano principalmente dalla società, primatista nel creare attese ma non in grado di portare a casa il risultato, unica vera cosa che conta nel calcio. Il resto sono chiacchiere e alibi.

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