Una buona notizia seguita da una di segno opposto. Il nome di Messina che rimbomba in tutta Italia, nel bene e nel male. Perché se da un lato è motivo di vanto e soddisfazione la promozione alla Can A e B dell'arbitro Messinese Alberto Santoro, il quale ha rinnovato i fasti della sezione messinese dell'Aia, che ha prodotto negli anni tanti fischietti di caratura nazionale e internazionale, dall'altro si registra la mancanza di impianti adeguati in cui il direttore di gara può e deve allenarsi.
Un paradosso su cui puntano l'attenzione, con una interrogazione all'Amministrazione, i consiglieri comunali Giovanni Caruso e Giovanni Scavello. «La lieta notizia tuttavia ha riportato alla ribalta le condizioni in cui per converso sono costretti ad allenarsi gli arbitri della sezione messinese, l'unica che in Italia non è dotata di strutture sportive che consentono ai nostri fischietti di potere effettuare la preparazione fisica in luoghi idonei - rimarcano il rappresentante del Gruppo Bramanti sindaco e quello della Lega Salvini premier - Risulta agli scriventi consiglieri infatti che gli associati Aia siano costretti a svolgere i loro allenamenti all'aperto, utilizzando la pista ciclabile della riviera nord, ovvero gli spazi di Villa Dante, in quanto nessun impianto sportivo del Comune di Messina è ad essi destinato».
Ritengono, pertanto, che il Comune di Messina debba intervenire a sostegno della sezione messinese dell'Associazione italiana arbitri, «che tanto lustro ha dato e continuerà a dare al nome della città mediante le prestazioni di Santoro, che dopo anni consentirà a Messina di tornare a calcare i campi della Serie A e della Serie B». Da qui la richiesta al sindaco Cateno De Luca e all'assessore comunale allo Sport Francesco Gallo di rispondere a due semplici ma importantissimi quesiti: «Quali interventi si ritiene di porre in essere per eliminare le segnalate criticità?» e «vi è la possibilità di destinare un impianto sportivo comunale alla sezione messinese di Aia?».
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