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Coronavirus, Nibali: "Ok precauzioni ma si deve ripartire"

Vincenzo Nibali

"E' giusto prendere precauzioni per gli eventi sportivi, ma la ripartenza ci deve essere, bene o male tutti gli Stati stanno ripartendo, qui in Svizzera oggi ho visto bar aperti. Non bisogna fare terrorismo su tutto". E’ il pensiero di Vincenzo Nibali, ospite di "Tutti Convocati" su Radio24. Per lo Squalo dello Stretto nel nuovo calendario stilato dall’Uci "molte cose non vanno bene, ma subirà ancora cambiamenti, non è facile inserire tanti eventi in così poco tempo. Bisogna privilegiare le corse d’eccellenza, quelle più piccole devono un attimino adattarsi. I gruppi chiaramente si divideranno".

A detta del 35enne corridore siciliano, inoltre, c'è la possibilità che il Giro d’Italia spostato a ottobre si corra davanti ai tifosi. "Corse come il Giro ti permettono di seguirle anche sulla strada a distanza, se togli il pubblico in questi momenti il ciclismo soffre tanto. Il pubblico nostro è sempre stato bravo, pacato, eccetto alcune situazioni. Una ripartenza con il pubblico a debita distanza che rispetti lo sport, credo si possa fare".

E per quanto riguarda gli obiettivi, dopo aver vinto i tre Grandi Giri il sogno è "indossare la maglia di campione del mondo. Quest’anno erano in programma le Olimpiadi, è normale che l’obiettivo ricada sul campionato del mondo".

 

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