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A Messina il linguaggio universale dello sport per dare “Un calcio al razzismo”

Pacifici, presidente degli arbitri italiani: «Non un campo di battaglia, ma un terreno in cui le differenze si appianano e si valorizzano»

Se non si fosse fermato per due anni a causa della pandemia, oggi sarebbe alla sua decima edizione. Ma poco importa, dato che “Un calcio al razzismo” rimane, comunque, la manifestazione sportiva più longeva dell’Ateneo messinese. L’ottava edizione di questa iniziativa, nata da un’idea del prof. Carlo Giannetto, ordinario di Economia e marketing agroalimentare all’Università di Messina, è stata presentata ieri mattina nell’aula magna del Rettorato, con un convegno dal titolo “Le differenze: risorsa o discriminazione?”.

Introdotto e coordinato dalla prof.ssa Vittoria Calabrò, presidente del Cug dell’Ateneo, l’incontro ha preso avvio con i saluti della rettrice Giovanna Spatari ed è continuato con diversi interventi di figure afferenti a diversi ambiti universitari, sportivi e sociali. Tra gli ospiti d’eccezione di quest’edizione, è venuta in visita Novella Calligaris, campionessa olimpica di nuoto italiano e presidente dell’Associazione Azzurri olimpici d’Italia. E poi Carlo Pacifici, presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, e Damiano Lembo, Presidente Nazionale dell’U.S. Acli.

«Lo sport in generale ha il grande potere sia di appianare che di valorizzare le differenze – ha commentato Pacifici –. Lo sport non può essere un campo di battaglia, ma deve essere un territorio dove queste differenze si mettono a disposizione degli altri per creare cultura sportiva». Educare alla parità, dunque, al rispetto delle differenze, siano esse di razza, genere o generazione. A questo proposito, «vedere o sentire genitori che incitano a “spezzare le gambe” durante una partita, mi fa capire che sono loro i primi a dover essere educati». ha aggiunto Novella Calligaris. L’Ateneo, attraverso il suo Comitato unico di garanzia e la SSD Unime, conferma nuovamente il suo impegno attivo nella promozione dello sport quale efficace catalizzatore di coesione sociale, in grado di veicolare principi fondamentali, come dialogo interculturale, rispetto e tolleranza. Per questo, il 21 e 22 maggio ci si sposterà proprio sui campi da gioco della Cittadella universitaria, per disputare un torneo di calcio e mettere in pratica tali principi fondamentali. L’evento vedrà la partecipazione di 10 squadre, composte da studenti universitari, personale tecnico amministrativo UniMe, giornalisti, giovani migranti e rappresentanti di organizzazioni no profit.

«La competizione leale e il rispetto reciproco sono le basi per parlare un linguaggio universale, che sia in grado di valorizzare le differenze e combattere gli stereotipi – ha aggiunto Giannetto –. In un mondo in cui, purtroppo, il razzismo e la discriminazione sono ancora presenti, lo sport rappresenta un modello di inclusione capace di sconfiggere pregiudizi infondati e ispirare positivamente le nuove generazioni», ha concluso. Agli interventi degli ospiti si sono aggiunti quelli più istituzionali (ma non meno appassionati) del prof. Stello Vadalà, provveditore agli Studi di Messina; di Alessandra Calafiore, assessore ai servizi sociali; di Silvia Bosurgi, presidente SSD UniMe; di Antonio Chimicata, presidente del Comitato di Messina della Croce Rossa Italiana; e di Valeria Asquini, presidente di Messina Social City.

Infine, allo scopo di proporre una lectio più approfondita su quelli che sono gli stereotipi e i pregiudizi legati al razzismo, hanno preso la parola tre relatori, quali il prof. Mario Bolognari, ordinario di Antropologia culturale all’Università di Messina, il prof. Marco Centorrino, professore associato di Sociologia della comunicazione, e la prof.ssa Anna Pitrone, associata di Diritto dell’Unione europea.

L’intera manifestazione è stata resa possibile grazie alla stretta collaborazione tra Comune di Messina e Università, che, a loro volta, hanno potuto contare sul sostegno dell’Acr Messina, dell’Aia sezione Messina, dell’US Acli, dell’associazione Bios, dell’associazione Panathlon Club di Messina, della Croce Rossa di Messina, del Centro Multidisciplinare per l’Insegnamento e l’Apprendimento (Ce.Mu.I.A.) e dell’associazione ALuMnime.

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