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Messina, a rischio la processione di san Giorgio

Un’altra processione rischia di fermarsi per la mancanza di portatori: dopo le Barette del venerdì santo, la stessa sorte potrebbe toccare a san Giorgio martire, patrono di Briga superiore. A due giorni dalla processione che dovrebbe tenersi martedì 23 aprile, giorno della memoria liturgica del santo, il parroco mons. Nicolò Freni lancia un appello attraverso i canali di Gazzetta del Sud e Rtp. Si tratta di una tradizione ultra centenaria, che non si era mai fermata prima dell’emergenza Covid; la mancanza di giovani e l’esiguo numero di abitanti del villaggio collinare (circa 120 abitanti) ha portato a questo”, spiega il sacerdote. A questo si aggiunge la cadenza feriale della festa, che mons. Freni non ha voluto spostare (anticipando la processione a oggi o posticipandola a domenica 28 aprile) proprio per il forte legame della comunità con il patrono.

Quello di San Giorgio martire, venerato dalla maggior parte delle chiese cristiane, è un culto che si è diffuso e consolidato lungo i secoli in tutto il mondo; nei villaggi delle zone nord e sud di Messina è stato tramandato probabilmente dai bizantini. La chiesa di briga superiore intitolata a San Nicola di Bari, custodisce insieme alla statua - che viene portata a spalla - la reliquia (un frammento osseo) di San Giorgio. L’appello del parroco dunque, anche agli abitanti dei paesi vicini oltre a Briga marina (Ponteschiavo, S. Margherita), di dare una mano affinchè questa tradizione non si fermi: “la presenza di portatori di altri villaggi sarebbe un segno straordinario di sinodalità e dello spirito di condivisione e di comunione, che va oltre l’appartenenza geografica”.

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