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All'Università un convegno di due giorni su “Politica e fede a Messina all’epoca del cardinale Giuseppe Guarino”

Il 5 aprile alle ore 16, nella sala dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti, il 6 aprile alle ore 9 nell’aula 2 di Economia

Il centro studi Cardinale Giuseppe Guarino, organizza all’Università di Messina, un convegno di due giorni su “Politica e fede a Messina all’epoca del cardinale Giuseppe Guarino”. Il primo giorno 5 aprile alle ore 16:00, presso la sala dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti.
I relatori, dopo i saluti di rito, presenteranno la difficile epoca di transizione in cui visse: dallo stato Borbonico allo stato Sabaudo e quindi allo stato Italiano con le relazioni che seppe intessere con i vari interlocutori.
Nel secondo giorno il 6 aprile alle ore 09:00 presso l’aula 2 di Economia, si metterà a fuoco la sua Spiritualità ed i frutti che ha generato. Senza dubbio si può affermare che l’Arcivescovo Guarino è stato un modello di pastore e apostolo della carità non solo per il suo tempo ma anche di oggi, infatti scorrendo le sue lettere pastorali non si può non evidenziare il suo attaccamento al magistero della Chiesa che sempre proponeva con passione e dotte argomentazioni, ma anche l’amore per tutti i suoi fedeli ed i presbiteri a cui finalmente riuscì a dare non solo un luogo adeguato per la formazione , ma anche tanti contenuti ricchi della spiritualità di San Francesco di Sales.

Chi è stato il Cardinale Guarino

Un buon Messinese, anche se nacque a Montedoro (CL) nel 1827, si formò ad Agrigento e quindi a Palermo come segretario del Giudice del Tribunale della Regia Monarchia ed Apostolica Legazia. E lo si può affermare a buon titolo, perchè nei suoi 23 anni di permanenza a Messina dimostrò senza ombra di dubbi la sua “messinesità”. Padre Annibale, oggi santo, lo definì “Angelo consolatore di Messina” per la cura ed il sostegno ai colerosi colpiti dall’epidemia del 1887 e per il sostegno a tutte quelle iniziative che potevano aiutare la crescita materiale e spirituale dei messinesi. Nel 1894 quando la città fu colpita da una serie di terremoti che la gettarono nel panico il Guarino offrì la propria vita per la salvezza di Messina e afferma, sempre il padre Annibale, ma era opinione comune, che grazie alla sua intercessione “il divino flagello si arrestò e parve un prodigio il suo pronto arrestarsi”. Ma il Guarino tre mesi dopo veniva colpito da un doppio colpo apoplettico che gli paralizzo il lato destro e dopo due anni lo porto alla morte. Concludeva così la sua vita mortale un grande Arcivescovo le cui spoglie mortali sono oggi ancora visibili presso l’Istituto Leone XIII delle Apostole della Sacra Famiglia a Messina, duraturo frutto del suo apostolato.

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