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Castelmola, la passione di Salvatore Valentino: da imprenditore a maestro artigiano di opere religiose

Il suo nome è legato ai fasti del ristorante “Il Granduca” di Taormina

L’arte come sublimazione dello spirito: una passione innata quella di Salvatore Valentino, artista dall’ingegno multiforme con una vita tanto complessa quanto affascinante, nella quale non sono mai mancati i colpi di scena. Il suo nome per chi lo ricorda, è legato ai fasti di un noto ristorante taorminese “Il Granduca”, che gli hanno consentito di misurarsi con il mondo dell’imprenditoria, senza però perdere mai di vista “il primo amore”. Aveva solo quattro anni Valentino, originario di Castelmola, quando cominciò a muovere la mano sulla “carta gialla” quella usata per la pasta venduta a peso; crescendo, la passione per tutto ciò che era avvolto da un’aura di classicità - come le gesta dell’Odissea o dell’Iliade raffigurate nel suo immaginario mentre contemplava ammirato dalla parte più alta del suo paese lo splendido Teatro greco di Taormina - iniziò a occupare gran parte delle sue giornate. Presto la curiosità di creare, forgiare, lo portarono ad accostarsi all’argilla prima e poi al ferro, tanto che decise di abbandonare gli studi all’Istituto alberghiero per iniziare a “fare il mestiere di fabbro”.

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