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Contro la violenza sulle donne, a Messina una corsa insieme per dire “Basta!”. Gli eventi in programma

La manifestazione organizzata dalla Prefettura e dal Comune e le altre iniziative in città contro ogni violenza. Si parte alle 10 dalla Prefettura, poi per le vie del centro e si arriva a piazza Unione Europea. Anche i detenuti di Gazzi si schierano al fianco delle donne

Tutti sulla strada. Per dire basta alla violenza sulle donne. Si terrà oggi la corsa podistica organizzata dalla Prefettura e dal Comune. Avrà inizio alle 10, davanti alla Prefettura, e si snoderà poi per le vie del centro cittadino, per concludersi a piazza Unione Europea, davanti Palazzo Zanca. L’evento è stato organizzato dalla prefetta Cosima Di Stani e dal sindaco Federico Basile con le assessore con deleghe alle Politiche sociali e alle Pari opportunità, Alessandra Calafiore e Liana Cannata, e vedrà la partecipazione di tante altre autorità civili e militari, oltre ai rappresentanti del mondo dell’associazionismo. Gli studenti dell’Istituto d’arte “Basile” per l’occasione hanno disegnato una maglietta con lo slogan “Dice che m’ama ma non m’ama”.

Nel pomeriggio, al tramonto, palazzo Zanca sarà illuminato di luce rossa. L’amministrazione ha così condiviso e accolto le richieste di Fidapa Capo Peloro e Fidapa sezione Messina, in sinergia con A.m.m.i..

Sempre oggi, alle 21, il regista e attore messinese William Caruso presenterà lo spettacolo “Frammenti di donna”, nella sede della scuola Vaudeville, in via Ghibellina 2. La rappresentazione si snoderà attraverso una serie di monologhi ispirati al testo “Ferite a Morte” di Serena Dandini. La replica si terrà domenica alle 20.30.
Oggi, alle 16.30 alla Biblioteca regionale “G. Longo”, la presentazione della silloge narrativa “Racconti vicino al vulcano" dello scrittore messinese Giorgio Infantino. È un tributo all’universo femminile, in cui la donna traspare fra le righe del narratore che pur parla attraverso i suoi protagonisti maschili, si celebrerà anche la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

La Questura di Messina rinnova poi il suo impegno nella lotta al fenomeno della violenza sulla donna e nella diffusione di una cultura di tutela e protezione delle vittime, aderendo alla campagna della Polizia contro la violenza di genere “Questo non è amore”, e proponendo attività di prossimità volte ad informare e sensibilizzare.
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, oggi, a Messina e in ciascun comune sede di Commissariato di pubblica sicurezza, saranno presenti punti informativi presieduti da personale della Polizia, congiuntamente ad associazioni e centri antiviolenza presenti sul territorio. In ciascun punto informativo verrà distribuita l’ultima edizione della brochure “Questo non è amore” e saranno indicati i contatti utili per prevenire o contrastare ogni forma di violenza sulle donne.
Anche quest’anno la brochure permette di focalizzare i “fattori di rischio” e le “vulnerabilità”, informando le donne su come difendersi e chiedere aiuto, superando la paura di essere giudicate, la vergogna di raccontare episodi della propria vita privata e – soprattutto – il timore di rimanere sole.

Si terranno inoltre incontri della Polizia con gli alunni di alcuni istituti scolastici a Messina e in provincia. I poliziotti dialogheranno con gli studenti per discutere il tema della violenza di genere e informare su strumenti pratici e normativi per contrastare e prevenire il fenomeno. Ulteriori incontri si terranno, con le stesse modalità e obiettivi, a Milazzo, all’Istituto Maiorana, e a Santa Teresa di Riva, nell’omonimo Istituto comprensivo. Sempre a Santa Teresa di Riva, domenica prossima, nei locali di Villa Ragno, è prevista la partecipazione della Questura anche al convegno organizzato dal Centro antiviolenza “Al tuo fianco”.

La Questura di Messina ha aderito altresì all’iniziativa “La coperta di Beatrice” promossa dal Cirs, Comitato italiano reinserimento sociale, che prevede la realizzazione di coperte la cui vendita servirà ad aiutare donne vittime di violenza in condizioni di disagio economico, sociale, psicologico e sanitario.

I detenuti del carcere di Gazzi si schierano al fianco delle donne

Anche i detenuti del carcere di Gazzi si schierano a fianco delle donne contro tutte le violenze di genere. Lo hanno fatto durante un incontro che si è svolto nel teatro Piccolo Shakespeare, all’interno della casa circondariale, organizzato dai docenti del Centro Provinciale per l'istruzione degli Adulti (C.p.i.a.), con la collaborazione della casa circondariale. L’incontro ha visto l’intervento di esperti ed educatori sul tema della violenza di genere. I detenuti e le detenute della sezione di media sicurezza, hanno contribuito all'evento con letture dedicate offrendo ulteriori opportunità di riflessione a tutti i partecipanti mentre, i detenuti della sezione maschile hanno anche realizzato una panchina rossa.
L’incontro, che ha ricordato le vittime di femminicidio con una poltroncina vuota aderendo così a “Posto Occupato”, la campagna promossa da Maria Andaloro, è stato aperto da Giovanni Galvagno, dirigente scolastico del C.p.i.a., che ha affrontato il tema della discriminazione di genere sotto la prospettiva storica.
Massimo Caminiti, presidente del Cinit, ha commentato il cortometraggio "Cristallo” di Manuela Tempesta, sul mancato coraggio di denunciare una storia di violenza domestica mentre l’avvocata Sandra Crisafulli si è soffermata sull’aspetto giudiziario. Melina Patanè, nella doppia veste di psicoterapeuta e attrice, ha recitato un toccante monologo prima di sottolineare come educare ai sentimenti sia necessario, così come sensibilizzare con interventi mirati i giovani nelle scuole.
Soddisfatta per l’interesse che ha suscitato l’iniziativa, Angela Sciavicco, direttrice della casa circondariale di Gazzi. Musiche e diapositive scelte da Mario Pollino hanno fatto da sfondo alla panchina rossa, realizzata dai detenuti della sezione maschile. Questa sarà collocata all'interno dell'Istituto penitenziario, come monito per non dimenticare le vittime di femminicidio.

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