È stata presentata a Roma, presso la sala Carpitella del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, il lavoro di mappatura delle rievocazioni storiche sul territorio nazionale che un pool di antropologi ha effettuato dopo un lungo lavoro di censimento e schedatura.
Messina, con “lo Spettacolare Sbarco di Don Giovanni d’Austria”, che rientra nell’elenco degli eventi rievocativi delle regioni Basilicata, Calabria e Sicilia presentato dalla Dott.ssa Bianka Myftary che per due anni di seguito è stata in riva allo Stretto per documentare le fasi dell’evento, rientra a pieno titolo tra le città che vanta una delle rievocazioni più spettacolari del sud Italia per la componente legata al mare e per lo straordinario coinvolgimento di unità navali istituzionali, di Enti e Associazioni, con numerosi patrocini morali che accreditano la manifestazione.
Sul messaggio trasversale che l’evento di Messina, giunto alla quindicesima edizione, porta con sé insieme alle oltre venti città facenti parte della Rete euromediterranea "Lepanto". Dallo Scontro all’Incontro ha relazionato l’Assessore Caruso, in rappresentanza del Sindaco di Messina Federico Basile.
“Messina, per un punto passano infinite… rotte! - ha dichiarato l’assessore Caruso, che è anche referente del Network internazionale - Nel suo importante porto infatti, si sono incrociate nei secoli le rotte di mercanti e di spedizioni militari, tra le quali quelle della Flotta che nel 1571 si andò a scontrarsi a Lepanto con quella dell’Impero Ottomano.
La Città di Messina, cofondatrice della Rete promossa nel 2009 dal Comune greco di Lepanto, dalla Marco Polo Project di Venezia e dall’Associazione Aurora, da sempre crocevia di popoli e culture, attraverso questo evento spettacolare, si prefigge di veicolare oggi valori legati all’incontro e agli scambi culturali tra i Paesi del Mediterraneo, attraverso mostre, conferenze, convegni internazionali, condivisi in rete con altre venti città della Spagna, Isole Canarie, Germania, Grecia e d’Italia, accomunate dallo stesso evento storico.
Da una rievocazione storica è nato un evento culturale e turistico di grande impatto e richiamo mediatico, che offre il pretesto per trasformare la memoria di una tragica battaglia in una occasione per creare rapporti di dialogo interculturali di cui il Mediterraneo ha tanto bisogno”.
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