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La commemorazione della strage del 1943 a Messina, «Resa finalmente giustizia alle vittime innocenti»

La strage del 14 agosto 1943 a Orto Liuzzo dei soldati tedeschi. Vennero trucidati cinque carabinieri e un civile

«Oggi rendiamo finalmente giustizia alle vittime innocenti di una strage quasi dimenticata». Pippo Martino, presidente provinciale dell’Anpi, è emozionatissimo, la voce gli trema mentre pronuncia queste parole aprendo la cerimonia di commemorazione dell’eccidio compiuto ottant’anni fa, il 14 agosto 1943, a contrada Chiusa di Orto Liuzzo dai soldati tedeschi in ritirata. A cadere sotto i colpi di un drappello di soldati della Wermacht sei uomini, cinque carabinieri e un civile, i cui nomi sono impressi indelebilmente da lunedì scorso sulla targa che è stata apposta sul sagrato della piccola chiesa della Madonna di Montalto a Orto Liuzzo, a pochi metri da dove si consumò la carneficina. Si tratta dei carabinieri Antonino Caccetta, 33 anni, Santo Da Campo, 29, Nicola Pino, 33, Tindaro Ricco, 43, e Antonio Rizzo, 42, e del civile Stefano Giacobbe, 40.
È stata una cerimonia semplice e commovente, carica di significati perché non è stato facile portare alla luce una pagina di storia di cui si è sempre preferito non parlare. Erano presenti il comandante della compagnia dei carabinieri Messina Centro, maggiore Marcello Savastano, accompagnato dal comandante della stazione dell’Arma di Villafranca Tirrena, maresciallo Letterio Cardile, il segretario generale della Cgil, Pietro Patti, l’assessore comunale Pietro Currò, ma anche rappresentanti della Polizia di Stato e dei Vigili del Fuoco. Ma è stata la presenza dei parenti di alcune delle vittime a destare l’emozione più forte, dal momento che per tutti questi anni hanno dovuto piangere da soli i loro cari, inascoltati nel loro bisogno di giustizia. Non sono voluti mancare all’appuntamento, infatti, la figlia di Stefano Giacobbe, Stefana, nata tre mesi dopo la morte del padre, che abita a Divieto, e tre dei nipoti del carabiniere Nicolò Pino (Giovanni, Nicola e Corrado), che abitano a Barcellona Pozzo di Gotto, che hanno deposto una corona d’alloro davanti al monumento.
A rendere possibile la cerimonia la tenacia dell’Anpi di Messina, che ha raccolto i fondi necessari per realizzare la targa e le croci grazie alla sensibilità di 58 artisti messinesi che hanno donato le loro opere vendute durante una mostra alla galleria Spazio4.

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