Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Metaverso e tutela dei diritti: a Messina il focus tra economia e privacy con il Garante

La regolamentazione giuridica del metaverso,  è al centro del convegno che oggi e domani al Dipartimento di scienze Politiche e giuridiche dell’ateneo mette a confronto esperienze accademiche e professionali su un fronte, quello dell’ambiente virtuale, che si amplia sempre più ponendo nuove e delicate questioni di tutela dei diritti individuali, come l’identità, la proprietà, la riservatezza

Un ambiente virtuale dalle straordinarie potenzialità ma, come tutte le frontiere della tecnologia, con una gamma altrettanto vasta di rischi, da individuare e gestire al meglio. Il metaverso cambia il nostro modo di concepire la dimensione digitale ed è già molto “reale” e frequentato, determinando urgenze di tutela che hanno ad oggetto i medesimi diritti personali che già conosciamo, ma anche altre fattispecie legate alla specificità di questo nuovo “mondo”.

La regolamentazione giuridica del metaverso, è al centro del convegno che oggi e domani al Dipartimento di scienze Politiche e giuridiche dell’ateneo mette a confronto esperienze accademiche e professionali su un fronte, quello dell’ambiente virtuale, che si amplia sempre più ponendo nuove e delicate questioni di tutela dei diritti individuali, come l’identità, la proprietà, la riservatezza. A organizzare l’evento i professori Francesco Ciraolo ordinario di diritto dell’Economia e Alessandro Morelli ordinario di istituzioni di diritto pubblico del dipartimento Scipog.

Tra i numerosi interventi, quello dell’avv. Guido Scorza, componente del collegio del Garante per la protezione dei dati personali, che è tornato a Messina dopo essere stato, a maggio scorso, protagonista dell’evento di chiusura della GDS Academy di Gazzetta del Sud, con studentesse e studenti delle scuole e dell’Ateneo, plaudendo alla speciale attenzione dimostrata rispetto alle tematiche della tutela dei dati personali e del corretto uso del web su un territorio, come quello messinese, che si candida a diventare un polo di riferimento nazionale tra dibattito, ricerca e divulgazione. Ciò anche grazie all’interesse e all’attività di sensibilizzazione incentivata da Società Editrice Sud, che ha aderito al Manifesto di Pietrarsa promosso a settembre scorso dal Garante per potenziare l’educazione digitale dei più giovani: un impegno reso concreto da Gazzetta del Sud attraverso la rubrica settimanale Noi e la Privacy, pubblicata sull’inserto Noi Magazine dedicato ai giovani e al mondo dell’istruzione con scuole e università.

Un giardino privato da “pagare” in dati

Scorza ha approfondito gli aspetti inerenti la tutela dei dati personali nel metaverso, messi a rischio da meccanismi di raccolta e interazione virtuale che ancora non sono pienamente conosciuti e regolamentati. “Un giardino privato”, lo ha definito Scorza, il cui accesso sarà inevitabilmente “pagato in dati personali”, sollevando una problematica di particolare delicatezza giuridica sulla disponibilità di diritti, come quello alla riservatezza, che spesso mettiamo in discussione senza neanche accorgercene, con un semplice e frettoloso click, ad esempio quando ci viene chiesto di accettare, per accedere a un sito web, i cookie che ci profileranno rendendoci identificabili e raggiungibili da pubblicità o messaggi promozionali.

Riguardo agli strumenti di tutela, il componente del collegio del Garante per la protezione dei dati personali ha ribadito la necessità di utilizzare quelli già esistenti, senza attenderne di nuovi che tarderanno ad arrivare essendo molto più lenti del progresso tecnologico, impegnandosi invece a conoscere sempre meglio qual è l’ambiente in cui devono essere impiegati. Scorza ha ricostruito parallelamente la nascita di internet, quel world wide web ideato per essere “pubblico” e oggi di fatto privatizzato dalle big tech, e l’esordio del metaverso, “nato” il 28 ottobre del 2021, quando Marc Zuckerberg ne annunciò la creazione con la modifica della stessa denominazione del brand da Facebook in Meta. Anche oggi qualunque soggetto, pubblico o privato, per accedere alle piattaforme deve sottoscrivere un contratto, ha ammonito Scorza richiamando le parole illuminate del “padre” della privacy, Stefano Rodotà, che evidenziava come la tecnologia sia un emblema di regolamentazione talora più vincolante di quella sociale fondata sulle norme giuridiche. “Oggi – ha spiegato Scorza – più che fare ciò che la legge ci consente di fare facciamo ciò che le piattaforme ci consentono di fare. E ciò che è permesso o meno è presidiato da algoritmi che non consentono violazioni”. “Anche se ci saranno più Metaversi – ha prefigurato – sarà difficile che siano pubblici, e con ogni probabilità uno peserà molto più degli altri e vi accederemo per contratto. Sarà un internet che cresce, multisensoriale, dove chi lo ha fatto continuerà a tracciare dati e preferenze, anche molto più vaste”.

L’esponente del collegio del Garante della Privacy ha poi delineato una questione di grandissimo rilievo giuridico, e cioè la disponibilità o meno dei dati personali per fini economici, come contropartita per prestazioni commerciali. “Nessuna autorità ha sin qui sciolto il nodo – ha chiarito – I dati personali possono essere beni patrimoniali attraverso i quali comprare qualcosa come un abbonamento, un servizio? Il diritto alla privacy è uno dei diritti fondamentali e dunque non è disponibile. C’è una strada che dice sì alla disponibilità non del diritto, ma del dato. C’è un’altra strada che invece dice no: la privacy e la dignità personali non sono in vendita e non possono essere utilizzate. Ma in questo caso si dovrebbe ripensare all’intero mondo web, dove stiamo senza tirare fuori gli euro, ma solo dati personali”.

 L’ampio dibattito tra università e professioni

I lavori del convegno si sono aperti nell’aula “Orazio Buccisano” del Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche dell’Università di Messina con i saluti del prorettore vicario dell’Ateneo Giovanni Moschella, del direttore del dipartimento Scipog Mario Pio Calogero e del prof. Antonio Cappuccio, consigliere dell’ordine degli avvocati: l’evento rientra nelle attività formative dei Dottorati di ricerca in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni, Scienze Giuridiche e Scienze Politiche di UniMe. Al convegno partecipano, oltre a studiosi dell’Ateneo messinese, accademici provenienti da numerose Università italiane, rappresentanti delle istituzioni, professionisti specializzati nel diritto delle nuove tecnologie e soggetti del mondo imprenditoriale attivi nel settore del Metaverso.

Alla prima sessione, coordinata dal prof. Francesco Ciraolo, hanno preso parte la prof.ssa Fabiana Di Porto dell’Università del Salento, la prof.ssa Anna Carla Nazzaro (Università degli Studi Internazionali di Roma, su proprietà e godimento nel metaverso), il prof. Filippo Annunziata (Università di Milano “L. Bocconi”, sui “non fungible token” tra arte certificazioni e mercato finanziario), l’avv. Scorza, componente del Garante per la protezione dei dati personali, il prof. Stefano Agosta (ordinario di diritto costituzionale del dipartimento di Giurisprudenza Unime, che ha approfondito i risvolti delle attività di comunicazione e informazione) , la dott.ssa Carla Pernice (Università della Campania “L. Vanvitelli”) e la dott.ssa Valeria Bisignano (Università di Palermo). Alla seconda sessione, presieduta dal prof. Alessandro Morelli, intervengono il prof. Antonio Iannuzzi (Università di Roma Tre, su metaverso e diritto fondamentali), il prof. Edoardo Carlo Raffiotta (Università di Milano Bicocca, sull’identità personale), l’avv. Elio Guarnaccia del Foro di Catania (su metaverso e pubblica amministrazione) e il prof. Roberto Flor (Università di Verona, sul diritto penale e le nuove forme di manifestazione della “violenza” nell’agorà aterritoriale). La sessione si conclude con gli interventi programmati dei docenti Unime prof. Alberto Randazzo, del dott. Giuseppe Donato mentre le conclusioni dei lavori della giornata sono affidate al prof. Fabrizio Tigano. Sabato, dalle ore 10, la tavola rotonda presieduta e coordinata dal prof. Carlo Vermiglio dell’Università di Messina sui nuovi servizi digitali e processi economico-aziendali, con l’intervento di Laura Barbaro (Coderblock), Luca Guarnera e Antonino Paratore (iCTLab), Marco Mastroianni e Gianluca Polegri (Engineering), Fabrizio Paonessa (Enviro), Claudia Trivilino (META) e l’avv. Elio Guarnaccia (FIL Studio Legale).

Il convegno rientra nelle attività di studio e ricerca che da tempo il Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche ha avviato nell’ambito del diritto delle nuove tecnologie, tematica in riferimento alla quale è stato anche attivato di recente, nel medesimo Dipartimento, un Corso di laurea triennale coordinato dal prof. Emanuele La Rosa.

Caricamento commenti

Commenta la notizia