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Domenico, il messinese che ha inventato lo “street food” in casa

Dopo la macchina per preparare gli arancini, ora quella per il sushi. E nasce una start-up

Nel 2017 aveva già fatto parlare di sé perfino su “Corriere Innovazione” perché ha brevettato una macchina per preparare gli arancini. Ora, il messinese Domenico Raffa, classe 1967, cuoco di professione e con una lunghissima esperienza nel settore dei casalinghi, ha continuato a progettare, dando vita ad un apparecchio simpatico per fare sushi e non solo. E di fatto una piccola impresa peloritana, “Vivercasa”. «È ancora una fase iniziale della nostra start -up ma siamo contenti. Abbiamo aperto una sede ampia, a Zafferia. L'invenzione? È nata per offrire continuità a un progetto e dar vita a crocchette, supplì, il sushi e il gelato sullo stecco “homemade”.

L'apparecchio è semplicissimo da usare e da pulire ed è un modo per celebrare lo “street food” fatto in casa e i momenti di convivialità». E questa storia, che richiama in qualche modo quella del Birrificio Messina, e di Nino Santoro e della sua caffettiera “kamira”, solo per citarne alcune, ci ricorda che c'è un Sud che sa farsi strada e soprattutto continua a trovarla, anche quando sembra che non ci sia una via.

«La mia famiglia – racconta Domenico – ha sempre lavorato nel campo della gastronomia, ma era presente soprattutto nel settore dei casalinghi e si preoccupava di portare le ultime novità alla Fiera Campionaria. Ricordo che il primo lavapavimenti in Italia, il mocio per intenderci, lo abbiamo importato dalla Spagna. E così tante altre cose. Come il tagliapatate utile per tagliare i tuberi in maniera veloce e perfetta». Domenico Raffa si emoziona, pensando alla sua vita passata e a tutti i sacrifici che ha affrontato per portare avanti la sua idea imprenditoriale che al momento sta dando lavoro a 5 persone, unità che presto aumenteranno, per dividere al meglio i compiti aziendali.

«Abbiamo investito circa 300 mila euro, ma dalla prima invenzione, quella famosissima della macchinetta per fare gli arancini, ne è passata acqua sotto i ponti. In molti, mi dicevano di mollare e che non aveva senso continuare in questa impresa. Io, però, con passione e tenacia sono andato avanti, ci ho sempre creduto, senza guardare indietro, pensando ai grandi esempi che abbiamo avuto in città, come quello del Birrificio, una favola moderna che deve ispirarci». Gli obiettivi sono tanti: «Ci piacerebbe far conoscere i nostri prodotti non solo a casa nostra, e in giro per lo Stivale, ma anche all'estero. Già abbiamo preso contatti con Ungheria, Francia e Polonia. A Messina faremo assemblaggio e spedizioni nella grande distribuzione organizzata ma ci faremo anche conoscere usando ovviamente le potenzialità dei social e delle televisioni».

E per l'inaugurazione si pensa di invitare qualche personaggio di richiamo messinese e di fare una bella dimostrazione di come si fanno gli arancini con la macchinetta. Bella idea che celebra sua maestà l'arancino, per dirla alla messinese, e la sicilianità: «Lavora sia a strizzo che a pressione – ricorda l' inventore – e produce arancini compatti al cento per cento, rispetto a quelli prodotti manualmente, eliminando totalmente il rischio di creare un prodotto non perfetto che si sfalda durante la cottura». E quasi sibilando, probabilmente per scaramanzia, annuncia che è già al lavoro per un una nuova invenzione...

 

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