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Messina, la vita da scienziato del dottor Antonino Sottile

Conserva la residenza nella sua Sicilia e l'iscrizione all'ordine dei medici di Messina. Segno questo dell'attaccamento viscerale alla sua terra di origine. Il cinquantanovenne Antonino Sottile, originario di Terme Vigliatore, è da qualche anno il direttore generale dell’IRCCS di Candiolo, un centro oncologico di riferimento nazionale e internazionale per la cura e la ricerca nell'ambito delle malattie oncologiche. Ma il suo percorso formativo , come rivendica orgogliosamente, è nato in riva allo Stretto:

«Da sempre – racconta – sono stato un appassionato dei processi che regolano il corpo umano e di ricerca. E non dimentico la passione con la quale studiavo scienze al liceo scientifico Enrico Medi di Barcellona Pozzo di Gotto. Ero un collezionista di enciclopedie mediche a fascicoli che si vendevano in edicola e che regalavano ad ogni uscita parti del corpo umano». In casa non c'era nessuno che indossava il camice bianco ma dopo la maturità il giovane Sottile scelse di iscriversi a Medicina e si specializzò in patologia clinica che allora si chiamava patologia generale: « Il Policlinico di Messina – ricorda – e in particolare il laboratorio centralizzato è stato una scuola di vita, di scienza e di medicina. Oltre ad aver imparato i rudimenti della medicina e della scienza ho acquisito anche un' esperienza gestionale impareggiabile. Il tutto sotto la direzione della professoressa Diana Teti. Il laboratorio in quegli anni svolgeva un triplice ruolo: si facevano contemporaneamente attività medica e di ricerca ma considerate le dimensioni importanti, nelle 24 ore si poteva arrivare anche a 1000 prelievi. Era una palestra gestionale impagabile e particolarmente formativa per un giovane medico appassionato anche di gestione. Ricordo con piacere che realizzammo una informatizzazione completa di tutti i settori con un programma “fatto in casa” ma che funzionava benissimo, sotto la direzione del prof. Roberto Ruggeri della facoltà di fisica che insegnava Informatica. In sostanza siamo stati degli antesignani del paperless e della gestione Internet of Things ».

Dopo, però, nonostante i primi passi mossi il dottor Sottile cominciò a interrogarsi sulla sua crescita. Gli anni '90 erano turbolenti a Messina e le prospettive di carriera non erano molto chiare all’orizzonte: «A malincuore decisi di spostarmi alla ricerca di una nuova situazione lavorativa che mi desse modo di crescere professionalmente sia nel campo della medicina che della gestione. E inizialmente, per 1 anno, approdai a Biella dopo che feci un concorso per dirigente medico». E tanti sono stati gli step fatti all'istituto di Candiolo. Come medico semplice è stato assunto nel 2000. Dopo un crescendo, diventando direttore del Laboratorio Analisi e Struttura Trasfusionale con il progetto particolare di unificare tutti i laboratori presenti in Candiolo e far partire l’attività di raccolta e la manipolazione delle cellule staminali ai fini del trapianto autologo ed allogenico. «Durante questi anni – precisa – ho sviluppato competenze gestionali continuando a studiare e collezionando master. Nel 2013 ho ricevuto la proposta di diventare direttore operativo dell’IRCCS di Candiolo e dopo qualche incertezza iniziale ho deciso di seguire il sogno di occuparmi di “gestione ed organizzazione”. E tante sono state le soddisfazioni e i traguardi raggiunti. Negli anni 2013-2017 sono stati realizzati progetti come la completa informatizzazione di tutti i processi dell’Istituto, una nuova Torre della ricerca e dell’assistenza di 9000 mq dove al piano terra è stato creato un nuovo Day hospital-Oncologico che gestisce 250 accessi di pazienti al giorno unitamente ad una farmacia oncologica con robot che preparano le sacche di chemioterapia. Una nuova sala operatoria multimediale, una delle tre tra le più avanzate in Europa.». E nel 2017 è arrivato l’incarico di Direttore Generale con il compito di sviluppare un piano strategico di investimenti da 100 milioni di euro per far divenire Candiolo punto di riferimento oltre che nazionale anche internazionale. Una sfida: «Il consiglio d’amministrazione ha approvato un piano di investimenti che prevede un nuovo edificio per l’oncologia comparata, una nuova biobanca, un nuovo edificio per l’Hospice, la protonterapia, due nuove torri della ricerca, un nuovo edificio per il poliambulatorio e sei “casette” per ospitare utenti extra-regione e giovani ricercatori che ormai vengono a lavorare a Candiolo da tutto il mondo. Attualmente nonostante i rallentamenti per la pandemia l’oncologia comparata è quasi pronta. La bio - banca in fase iniziale e contiamo di concludere il piano entro il 2026».

E il 2022 è stato anche un anno da incorniciare perché si è ottenuta la prestigiosa certificazione internazionale da parte di(OECI)OrganisationEuropeanCancerInstitutecome  “Comprehensive Cancer Center” che mette nero su bianco il fatto che si è di fatto nella top ten dei migliori centri di ricerca in Europa. E il dottore messinese, forte della sua esperienza, consiglia ai giovani di osare: « Mi sento di dire senza ombra di dubbio – conclude – che bisogna coltivare un sogno. Con impegno, studio e dedizione. Anche nei momenti bui della vita e dell’esperienza lavorativa. E non bisogna cercare scusanti “per non fare” perché sono certo che i sacrifici alla fine pagano sempre. Insomma, meglio fallire avendoci tentato che avere i rimorsi da “vecchio” per non aver osato».

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