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Messina: Peloritani, una guida ai borghi tra cammini e itinerari del vino

Sono 11 i percorsi indicati, 12 i sentieri spirituali e quattro quelli enologici

Università, Arcidiocesi e associazionismo insieme per raccontare il territorio, promuovendo e valorizzandone le potenzialità. In una città a vocazione turistica, ripartire dalle bellezze naturalistiche inserite in un contesto ambientale e storico peculiare diventa una preziosa opportunità per esportare il brand “Messina”, attraverso percorsi di rinnovata identità sociale e culturale. S'inserisce in questo contesto la nuova guida “Monti Peloritani-borghi, cammini, pellegrinaggi, itinerari del vino” scritta da don Giovanni Lombardo, Pasquale d'Andrea, Filippo Grasso, Nicola Cicero e Salvatore Arrigo. L'opera, dedicata a una delle porzioni più belle e caratteristiche del nostro territorio ricco di elementi naturalistici e architettonici, è stata presentata nei giorni scorsi al Dipartimento di economia dell'Università in occasione della Giornata Mondiale del Turismo. Undici cammini, 12 pellegrinaggi e quattro itinerari del vino (Pezzolo S. Stefano Briga, Anello di S. Stefano Briga, Curcuraci faro superiore Masse, S. Lucia del Mela) proposti attraverso schede tematiche impreziosite da un ampio corredo fotografico: il volume, maneggevole anche nelle dimensioni, costituisce un prezioso strumento per quanti, fra escursionisti e pellegrini, vogliano riscoprire il viaggio come meta privilegiata di conoscenza e contemplazione della bellezza. Turismo volano di sviluppo: un assioma che, come ha spiegato il direttore del Dipartimento di Economia Michele Limosani, «deve trovare rispondenza nella valorizzazione dell'intero territorio metropolitano, depositario di tante ricchezze legate alla peculiarità di un paesaggio polivalente». Sostenibilità ambientale, fidelizzazione dell'esperienza del viaggiatore, potenziamento delle destinazioni ospitali, natura, identità, innovazione digitale: per il delegato d'Ateneo Filippo Grasso il prodotto turistico va dunque inteso come insieme delle risorse materiali e immateriali del territorio che veicolano le scelte del viaggiatore, sta alla base dell'industria del viaggio. Questa guida come le precedenti s'inquadra in un'ampia progettualità turistica nella quale l'Università, come ha ribadito il rettore Salvatore Cuzzocrea, si pone come culturale in seno al territorio, creando opportunità d'inserimento professionale per i giovani.

 

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