Quando non è impegnata nella sua attività di studiosa del diritto, Stefania Giammillaro, messinese classe 1987, è una talentuosa autrice di poesie, che ha da poco pubblicato la sua seconda silloge, con la casa editrice Ensemble-Alter Poesia, intitolata “L’ottava nota”. La raccolta è stata presentata lo scorso luglio a Pisa, città in cui vive, lavorando come dottoranda in Scienze giuridiche, curriculum in Impresa, Diritto internazionale e processo. Stefania è anche autrice-collaboratrice della casa editrice “NelDiritto”, per la quale ha realizzato diversi contributi, destinati ai manuali di preparazione per i concorsi pubblici. Portare avanti le due professioni, di giurista e di poetessa, per lei è naturale e spontaneo: «Si tratta di una contrapposizione solo apparente – spiega – perché sia il diritto che la poesia riguardano i comportamenti dell’uomo, anche se sotto punti di vista differenti».
La passione per la scrittura è nata molto presto, a soli 8 anni, ma la sua prima silloge “Metamorfosi dei silenzi” edita da Edas, risale al 2017. Nel tempo, ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui: il Premio Letterario "Colapesce", nell’ambito del quale ha ricevuto tre menzioni d’onore consecutive; il secondo posto con la poesia “Bedda” nella prima edizione del concorso letterario Artemisia; il secondo posto al contest letterario "Il maggio dei libri"; il primo premio con la poesia "Vergine dal cuore grande" al concorso "Pittura e Poesia emozioni in armonia". Parallelamente, Stefania si è dedicata proficuamente anche alla carriera giuridica, collezionando numerose esperienze. Subito dopo la laurea, conseguita con il massimo dei voti all’Ateneo peloritano, ha trascorso quattro mesi a Bruxelles, grazie ad uno stage alla Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione europea. «In questa occasione – ricorda la messinese – ho avuto l’onore di seguire direttamente il procedimento di formazione del Regolamento 606 del 2013, relativo al riconoscimento reciproco delle misure di protezione in materia civile».
Successivamente, ha frequentato la Scuola per le professioni legali, grazie alla quale ha potuto esercitare il ruolo di vicepubblico ministero onorario, nell’ambito di una convenzione con la Procura della Repubblica di Barcellona. Nel frattempo, la giovane ha anche svolto la pratica forense all’Avvocatura dello Stato, preparandosi all’esame di abilitazione. «La prima volta – racconta Stefania – purtroppo non sono passata, così ci ho riprovato con successo, l’anno dopo, studiando mentre mi trovavo nuovamente a Bruxelles per un altro tirocinio, stavolta al Parlamento europeo, dove sono rimasta sei mesi. Un’esperienza bellissima che porterò sempre nel mio cuore».
Infine, spinta dalla voglia di insegnare, ha partecipato ad alcuni concorsi di dottorato, vincendo quello all’Università di Pisa nel 2019. E proprio la città toscana ha fatto da sfondo alla presentazione del sua silloge più recente, suddivisa in cinque sinfonie, in attesa di organizzare i prossimi eventi anche nella sua Messina. Tra i componimenti contenuti nella raccolta inoltre, uno intitolato “Gigante blu”, è dedicato allo splendido mare di Torre Faro.
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