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Salvatore, il medico dello Stretto che «non si ferma mai»

Salvatore Risitano

«Mai fermarsi. Io magari non ho avuto troppi problemi, ma in generale dico che non bisogna farsi sconfiggere da qualche piccolo rallentamento o imprevisto». Orgogliosamente mauroliciano, e poi studente modello di medicina, per assecondare quella passione che coltivava sin da bambino, anche se in famiglia nessuno indossava il camice bianco. Il trentunenne Salvatore Risitano ha realizzato tutti gli obiettivi che si era prefissato trovando una bella realtà in Italia.

E si reputa fortunato, considerato il mare magnum dell'incertezza e della precarietà in cui si trovano a navigare molti suoi coetanei e colleghi. «Nel 2006 sono entrato a Medicina - ha raccontato Salvatore - e in sei anni esatti mi sono laureato nella città dello Stretto. Dopo ho avuto la possibilità di scegliere, perché allora ancora era fattibile, la specialità nella città che più mi piaceva e così ho deciso di andare a Torino».

La città è stata accogliente con le sue grandi opportunità e il nostro concittadino laureato con 110 e lode non ha avuto grossi problemi: «Ho avuto sempre le idee abbastanza chiare, sapevo che non avrei voluto aspettare. Superato il mio test con il massimo dei voti è iniziato il mio percorso principalmente al Cto ed ero contento perché avevo scelto un posto dove l' ortopedia era un fiore all'occhiello». Un percorso di crescita professionale reso ancora più interessante dal fatto che erano presenti tre ospedali universitari che gli specializzandi potevano girare, avendo così la possibilità di conoscere diversi professionisti e andare altre le nozioni di ortopedia generale, approfondendo così temi di iperspecializzazione.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Messina in edicola. 

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