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Endocrinologia e diabete, il congresso a Taormina organizzato dall'Ame siciliana

Carlo Casile

Da giovedì 30 novembre a sabato 2 dicembre si svolgerà a Taormina il congresso regionale Ame (Associazione Medici Endocrinologi) organizzato dai responsabili scientifici, il dott. Carlo Casile ed il dott. Vincenzo De Geronimo.

È il primo convegno organizzato da Casile, direttore di Endocrinologia e malattie del ricambio all’azienda Papardo di Messina, da quando è stato eletto presidente regionale Ame Sicilia. Convegno che, spiega lo stesso Casile, «tratterà tutte le più diffuse patologie endocrinologiche-metaboliche, saranno presenti i migliori specialisti siciliani e alcuni esperti nazionali. Oltre naturalmente all’Ame, saranno rappresentate tutte le più importanti società scientifiche italiane in questo campo e sarà un’ulteriore conferma che in Sicilia, in ambito endocrinologico-diabetologico, abbiamo vere eccellenze e che per i pazienti non è necessario ricorrere ai viaggi della speranza».

Nel settore diabetologico, spiega il presidente di Ame Sicilia, «il Servizio Sanitario Nazionale e quello regionale dovranno potenziare e rafforzare l’offerta di salute dedicata al diabete e all’obesità, agendo sulla prevenzione delle complicanze. Secondo i dati del “Diabetes Barometer Report 2023”, in Italia sono affetti da diabete mellito circa 3,9 milioni di pazienti (6,6% della popolazione generale). In Sicilia, purtroppo, la prevalenza è del 7,6% e si registra, rispetto al resto d’Italia, un più elevato tasso di mortalità e di amputazioni agli arti inferiori, nonostante la Sicilia sia tra le regioni con il maggior consumo dei farmaci per il diabete».

Non solo: «Secondo dati Agenas 2022, in Italia nel 2021 sono stati registrati 15.205 ricoveri legati alle complicanze del diabete, con un’evidente criticità nei ricoveri “potenzialmente evitabili”. È evidente che il sistema assistenziale, specialmente dopo l’esperienza Covid-19, va ripensato e va colta l’opportunità offerta dal Pnrr». Secondo Casile l’attenzione va focalizzata su due aspetti: «Favorire l’integrazione ospedale-territorio, definendo ruoli e competenze in basse al tipo di assistenza necessaria per ogni paziente, con 1-2 centri hub per ogni provincia; utilizzare i fondi del Pnrr per attuare una trasformazione digitale dell’assistenza che, grazie ad un uso sempre maggiore della telemedicina, possa ottenere gli obiettivi necessari, e cioè migliore presa in carico del paziente con diabete, riduzione delle disuguaglianze nell’accesso alle cure e riduzione delle costose ospedalizzazioni».

In ambito endocrinologico, invece, «anche se la prevalenza delle patologie è inferiore – spiega Casile –, è opportuno che venga potenziata l’assistenza specialistica, sia delle strutture assistenziali ospedaliere che quelle del territorio. Anche in questo ambito molto specialistico è auspicabile un corretto utilizzo dei fondi del Pnrr per attuare una trasformazione digitale della sanità regionale».

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