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Ciucci sul Ponte: "Per evitare le infiltrazioni mafiose garantiremo la tracciabilità di tutti i flussi finanziari"

Secondo il manager la prima pietra dovrebbe essere posta già nel gennaio 2025, «dopo le attività sul territorio: la bonifica dei siti, le ricerche di tipo archeologico, l’avvio dei cantieri

Pietro Ciucci

«Per evitare ogni infiltrazione nella costruzione del Ponte ci rifacciamo al metodo di Giovanni Falcone, follow the money, segui i soldi. Garantiremo l’intera tracciabilità dei flussi finanziari. Adotteremo tutta una serie di controlli aggiuntivi e precauzioni, controlleremo le cave e i siti di deposito. Tutti i soggetti dovranno aprire conti correnti per ricevere i pagamenti». Così l’amministratore delegato della Società Stretto di Messina, incaricata di costruire il Ponte sullo Stretto, Pietro Ciucci, in una intervista a Famiglia Cristiana, nell’ambito di un’inchiesta dedicata al Ponte. «Nel mondo ci sono almeno cinque grandi ponti a campata unica detti 'Messina Stylè perché costruiti secondo il nostro progetto, che risale al 2003», ha spiegato Ciucci. "Non sarebbe ora di costruire un ponte 'Messina Stylè anche a Messina"? Secondo il manager la prima pietra dovrebbe essere posta già nel gennaio 2025, «dopo le attività sul territorio: la bonifica dei siti, le ricerche di tipo archeologico, l’avvio dei cantieri. Il Ponte dovrebbe essere pronto per il 2032». Ciucci si rivolge poi agli ambientalisti, contrari al Ponte: "Quella delle associazioni ambientaliste non è una posizione di critica costruttiva, ma sostanzialmente ideologica. Il loro obiettivo è semplicemente quella di non consentire la realizzazione del ponte, nonostante sia previsto anche dalle leggi del Parlamento. Li incontrerei volentieri, ma si sottraggono a un incontro diretto. Le loro obiezioni sono sempre le stesse, che l’opera non è prioritaria, che prima bisogna fare altre cose eccetera, come per altre grandi opere infrastrutturali come l’alta velocità. Poi però quando le opere si realizzano siamo tutti contenti: il Mose, i collegamenti Milano-Roma. È quello che chiamo pentitismo infrastrutturale».

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