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Pietro Ciucci: per il Ponte sullo Stretto due “step” in avanti, nessuno stop

«Quando ho dichiarato che abbiamo compiuto due importanti passi avanti, è un dato di fatto. È stata avviata la Conferenza dei servizi dal ministero dei Trasporti e si è entrati nel vivo delle procedure di Valutazione d’impatto ambientale con le richieste di integrazione della Commissione Via-Vas. Tutto il resto è contorno, stiamo agendo con atti seri e concreti, non possiamo inseguire tutte le “fake news” o le interpretazioni che vengono date a ogni punto e virgola...».
Pietro Ciucci è tornato in Sicilia, recandosi a Catania per il convegno dei Giovani Ance e poi, passando dallo Stretto, si è diretto verso Reggio dove oggi si terrà il Forum “Il Ponte del Mediterraneo”, organizzato dai Distretti Calabria e Sicilia-Malta dei Rotari Club. Un confronto al quale sono stati invitati i sindaci di Messina, Villa San Giovanni e Reggio Calabria (Basile, Caminiti e Falcomatà) e i presidenti delle due Regioni, Roberto Occhiuto e Renato Schifani. Al Forum interverranno, tra gli altri, i vertici della “Stretto” – insieme con l’ad Ciucci, il presidente Giuseppe Recchi, e poi il direttore tecnico Valerio Mele –, il coordinatore del Comitato scientifico Alberto Prestininzi, il presidente nazionale di Rfi Dario Lo Bosco, docenti delle Università di Messina e Reggio, come le professoresse Cinzia Ingratoci e Francesca Moraci, il responsabile della Direzione tecnica Anas Luca Bernardini, la viceministra Wanda Ferro, la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano. Ed ancora mons. Antonio Staglianò della Pontificia Accademia di Teologia, l’economista dell’Università Bocconi di Milano, Agostino Nuzzolo, il presidente della Ses Gazzetta del Sud-Giornale di Sicilia Lino Morgante. A chiudere i lavori il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi.
«A Messina e a Villa San Giovanni saremo sempre più presenti – afferma Ciucci alla “Gazzetta” –, per ora con l’attivazione dello Sportello aperto ai cittadini titolari di terreni o fabbricati ricadenti nelle particelle di esproprio, ma apriremo due nuove sedi. A noi piace definirlo il “Ponte del Mediterraneo” ma è chiaro che il cuore del progetto è qui, a Messina e sull’altra sponda. E quando ripeto che questa è una grande opera di dimensione internazionale che, però, è pensata come parte integrante del territorio, e sarà realizzata a beneficio del territorio, non è retorica. È la “mission” della “Stretto” che, vorrei ricordare, non è una società privata che si è svegliata all’improvviso e ha deciso di realizzare il Ponte, ma è una società “in house” dello Stato italiano e agisce in virtù di una legge del Parlamento nazionale che ha dichiarato la necessità e l’urgenza di realizzare il collegamento stabile per annullare il gap che isola la Sicilia e le regioni del Mezzogiorno dal resto d’Europa».

Ha tenuto banco in questi giorni la questione delle osservazioni della Commissione Via. «Sono troppe 239? A parte il fatto che il ministro Pichetto Fratin ha già risposto sul tema, e lo ha fatto con grande chiarezza la viceministra Vannia Gava nell’intervista al vostro giornale, a me sembra un numero assolutamente fisiologico, se rapportato anche a tutte le altre opere pubbliche. E non solo quelle grandi. Per piccoli progetti, per pochi chilometri di una strada di competenza Anas, a volte ci sono state anche 100 osservazioni. Il Ponte è un’opera imponente, che riguarda due regioni e interessa 13 siti di particolare interesse paesaggistico e ambientale. Oltretutto, di quelle 239 osservazioni, solo un terzo attiene a vere e proprie integrazioni, le altre sono richieste di chiarimenti o, come nel caso di quelle che sono state definite “carte illeggibili”, semplice sostituzione di pagine. I tecnici sono già al lavoro per dare le risposte nel termine di 30 giorni che ci siamo dati. Un termine, comunque, non perentorio».

Ciucci non intende alimentare polemiche politiche o replicare con le stesse “armi” di chi ha scelto di opporsi a quest’opera in tutte le sedi possibili, compresa quella giudiziaria. «Alcune affermazioni sarebbero da querela – dichiara l’ad della “Stretto” –, come quella di chi dice che il progetto del Ponte è stato scritto “con l’inchiostro simpatico”, ed è un insulto, non a me né al ministro Salvini, ma alle centinaia di grandi professionisti, tecnici, esperti, ingegneri, architetti, urbanisti, geologi, che hanno lavorato e stanno continuando a farlo. Questo non è un progetto vecchio, “riesumato” in fretta e furia. È l’aggiornamento di un progetto validissimo, che ovviamente, restando fermo per 11 anni, aveva e ha bisogno di essere modificato in alcune parti. È un “work in progress”, fino alla definizione della progettazione esecutiva. In un procedimento così complesso, si va avanti a step, anche per i cantieri e per gli espropri sarà così, non partiranno tutti contemporaneamente, ci sarà una gradualità che consentirà di attenuare i disagi, che pur ci saranno, nessuno può negarlo. Ma sull’altro piatto della bilancia, ci sono benefici enormi per l’area dello Stretto».

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