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Messina, la Ssd “riparte” con gli Unime Games

Nel prossimo weekend il primo evento con in carica la nuova governance voluta dalla rettrice Spatari: «La migliore vetrina possibile». De Francesco: «Ci attende un compito arduo». A fine ottobre il bando per il dg dell’Ateneo

Il consiglio d’amministrazione di Ssd Unime è, insieme a quello di Unilav, la rappresentazione del nuovo corso dell’Ateneo targato Giovanna Spatari, perché è sui vertici delle due società partecipate dell’Università, scelti a cavallo delle ferie agostane, che si sono consumate le prime scelte “politiche” della rettrice. La prossima, altrettanto importante, arriverà nei prossimi mesi: a fine ottobre, infatti, è attesa la pubblicazione del bando per il nuovo direttore generale dell’Ateneo.
Ma intanto il “battesimo” della nuova Ssd Unime sarà l’evento che, da tre anni a questa parte, è diventato la vetrina della società sportiva e del suo fiore all’occhiello, la cittadella dell’Annunziata: gli Unime Games. Lo dice chiaramente anche il presidente della Ssd, Franco De Francesco, ieri nella sua prima conferenza stampa in questa veste, al fianco della stessa rettrice, del sindaco Federico Basile e delle due “anime” dell’evento, la prof. Graziella Scandurra e il co-organizzatore Luca Famà dell’incubatore di idee “Crescendo”: «Iniziare il nostro percorso con un’iniziativa del genere – dice De Francesco – ci fa capire l’importanza della nostra struttura, è la migliore vetrina che si possa avere. Da qui deve partire l’impulso per una nuova ventata di entusiasmo, giovani che trovino nella cittadella un luogo in cui fare sport e socializzare».

A margine della conferenza, il presidente della Ssd Unime fa il punto sui primi passi compiuti e, soprattutto, su quelli futuri: «Il compito che ci attende è molto arduo. La Ssd è una realtà radicata, all’interno della cittadella, che è davvero un gioiello, si svolgono 14 discipline sportive, il che significa tanti operatori e realtà con cui fare i conti. Ci sono da affrontare problematiche di ordine economico-finanziario, alla luce del personale numeroso e della nuova normativa sui contratti sportivi, che ci impone di guardare ai bilanci. Del resto l’obiettivo è questo, fare sport, aprire la struttura alla città, fare tutto il possibile, senza però andare oltre certi limiti. È tutta una questione di equilibri da trovare, speriamo di trovarli in questi anni».

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