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La strana “frenata” del Pd a Messina... E il congresso rimane... congelato

C’è qualcosa che non torna, nel percorso che dovrebbe portare il Pd messinese a celebrare il congresso provinciale e ad eleggere, dunque, il nuovo segretario. È semplicemente una questione di tempi e di date, già saltate rispetto al cronoprogramma fissato appena un paio di settimane fa. Di fatto resta tutto congelato e il rischio – per alcuni un inconfessato auspicio, per altri un’evenienza da scongiurare – è che in realtà slitti tutto al post elezioni europee. Sconfessando quello che era sembrato un proposito pressoché unanime, almeno a parole: eleggere un segretario prima della chiamata alle urne.
Il 16 marzo scorso l’assemblea provinciale aveva fissato i paletti e il regolamento per la fase congressuale. Erano state nominate anche due commissioni: quella per il congresso (Nino Arrigo, Luigi Beninati, Simone Bongiorno, Andrea Celi, Gabriella Cupri, Giacomo D’Arrigo, Nicolò Di Marco, Patrizio Marino e Piero Poguisch) e quella di garanzia (Nicola Alpino, Tindara Cannetti, Teodoro La Monica, Nicola Marchese, Valentina Martino, Maurizio Rella, Antonella Russo, Ketty Tamà e Lucia Tarro Celi). Il 28 marzo avrebbe dovuto risuonare il “gong” per la presentazione delle candidature alla segreteria, ma il termine è stato procrastinato a data da destinarsi. Dal 2 al 17 aprile erano previsti i congressi di circoli, ma evidentemente anche questi appuntamenti sono stati rinviati. Ed è una logica conseguenza che anche la data più importante, quella del 21 aprile entro la quale si sarebbe dovuti arrivare all’elezione del nuovo segretario, è destinata a saltare

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