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Messina, il Pd va verso il congresso. De Luca? Non alle Europee

Venerdì sera l’assemblea in cui si è discusso del momento politico e dei prossimi passaggi

Il Ponte sullo Stretto, l’operato del governo Schifani alla Regione, marginalmente (più del previsto) il tema delle alleanze future. Sono stati questi i tempi portanti dell’assemblea provinciale del Partito democratico, una riunione di oltre due ore che si è tenuta venerdì sera nell’auditorium dell’istituto Cristo Re e che è servita, soprattutto, ad avviare le procedure congressuali. Anche per il Pd, infatti, è tempo di scegliere un segretario provinciale, dopo le dimissioni di Nino Bartolotta in seguito al flop delle elezioni regionali del 2022.
I tempi non sono brevissimi, ci vorrà più di un mese. Secondo quanto stabilito venerdì, il coordinamento provinciale avrà il compito di stilare un regolamento per il congresso, che dovrà essere approvata in una successiva assemblea. A quel punto si costituiranno gli organi congressuali. Ma in ogni caso, lontano dai microfoni e dalle uscite ufficiali, alcune ipotesi di candidature iniziano a venir fuori. Non sono un mistero le ambizioni, in questo senso, di due dei componenti del coordinamento provinciale, l’organo che oggi guida il partito, nella fase transitoria: Armando Hyerace, e Domenico Siracusano (che già era stato coordinatore provinciale di Articolo Uno). Ma c’è anche una terza candidatura che potrebbe prendere piede, quella dell’ex consigliere comunale Alessandro Russo, soprattutto nel caso in cui non dovesse sbloccarsi il caso Maurizio Croce a Palazzo Zanca (in caso di decadenza dell’esponente di Forza Italia, infatti, Russo aspira a subentrare in Consiglio, sebbene ci sia la stessa rivendicazione da parte di Sebastiano Tamà).

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