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Europee 2024, Cateno De Luca pronto ad allearsi con Calenda per raggiungere la soglia del 4%

Cateno De Luca guarda a sinistra. E annuncia un dialogo in corso con Azione di Carlo Calenda in vista delle europee, dove i partiti minori devono schivare la tagliola del 4%. «Stiamo ragionando su un’alleanza che ci metta al riparo dallo sbarramento. Con Renzi o con Calenda? Renzi, con la compravendita politica dei parlamentari, si è già buttato dalla torre, si è suicidato da solo», afferma. E la necessità per Sud chiama Nord - che nell’assemblea del 2 e 3 marzo a Roma prenderà sempre più la forma di un partito nazionale - è quella di «fare una scelta» coerente con la posizione assunta in Sicilia che «ci vede fortemente alternativi al centrodestra siciliano». Dopo il boom dei consensi, inevitabilmente, è la Sicilia lo snodo politico delle scelte assunte dal sindaco di Taormina. Che svela anche di aver rifiutato, prima delle ultime regionali, un incontro con Silvio Berlusconi finalizzato ad una candidatura con il centrodestra. «Fu Miccichè a contattarmi - racconta nel corso di una conferenza stampa alla Camera -. Lo fece anche perché non adorava il buon Schifani. Io gli risposi 'Gianfranco, non è per scortesia, ma questo incontro non lo facciò, anche se con Berlusconi avevo avuto già un rapporto quando si era parlato della legge per il risanamento della città di Messina. Da quel rapporto Miccichè rilanciò la proposta di candidarmi a governatore per il centrodestra e io ho detto di no. Non avrei mai fatto il presidente di Totò Cuffaro».

De Luca fa sapere di essere al lavoro per la costruzione di un polo progressista siciliano con Pd e M5s, «un’area alternativa a questo centrodestra, che faccia saltare il banco». De Luca parte da qui e non esclude che, in futuro, possa far parte di un campo progressista nazionale: «Può essere una conseguenza naturale, un movimento meridionalista all’interno di un’area di centrosinistra. Probabilmente è quello che gli manca». La conferenza a Montecitorio viene convocata per parlare delle evoluzioni e delle prospettive politiche di Sud chiama Nord e delle nuove adesioni. Come quella di Francesco Zicchieri, ex leghista, passato per un breve periodo a Iv, che ora guiderà da commissario il partito nel Lazio. Laura Castelli non ha dubbi: quello che si sta definendo è «il percorso di un movimento che ora può dirsi nazionale». «Noi puntiamo a costruire e a far eleggere», a differenza di chi «fa di mestiere il mercante - sferza De Luca -. Puntiamo alla buona amministrazione, che non ha colore politico».

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