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Taormina, caccia agli evasori dei tributi locali. Emessi dal Comune 7.020 avvisi

All’appello mancano quasi 21 milioni di euro. Niente sconti a nessuno per tirare fuori la città dall’emergenza

La crociata del sindaco-esattore ha raggiunto i primi obiettivi e da Palazzo dei Giurati è uscito un carico di corrispondenza non indifferente. La caccia agli evasori a Taormina va avanti a ogni piè sospinto e arriva un dato certo relativo all’Imu, uno dei tributi che fa registrare gli ammanchi più consistenti nelle casse del Comune.
L’Amministrazione del sindaco Cateno De Luca, assieme all’Area Economico-Finanziaria retta da Angela La Torre, ha chiuso il cerchio sul pregresso accertando un mancato incasso complessivo negli ultimi cinque anni pari a 20.630.577 euro: a tanto ammontano infatti i 7.020 avvisi partiti dal Municipio per recuperare le somme dai contribuenti morosi e si vedrà prossimamente quale sarà la risposta e quanto verrà effettivamente incassato.

Per gli anni 2018, 2019 e 2020, di competenza dell’Organismo straordinario di liquidazione che gestisce la contabilità pre-dissesto, sono stati spediti 4.248 avvisi per un totale di 13.121.722 euro, di cui 9.221.154 euro per imposta, 2.602.202 euro per sanzioni, 1.250.180 euro per interessi e 48.186 per spese. Per gli anni 2021 e 2022, invece, il Comune di Taormina ha inviato altri 2.772 avvisi per un totale di 7.508.855 euro, di cui 5.481.700 euro di imposta, 1.585.084 euro per sanzioni, 410.599 euro per interessi e 79.658 euro per spese.

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