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A Messina la maggioranza è... l’opposizione

Il voto sull’ufficio di presidenza del consiglio comunale conferma i nuovi equilibri: i deluchiani non hanno più i numeri

Per la prima volta dall’inizio del mandato – c’è voluto quasi un anno e mezzo –, il consiglio comunale ha un ufficio di presidenza completo. E cioè un presidente e due vice. Ma se il giorno dopo le elezioni qualcuno avesse pronosticato la sua composizione attuale, con un solo esponente della maggioranza e due dell’opposizione, probabilmente sarebbe stato sbeffeggiato. Il punto è che la maggioranza è tale solo dal punto di vista nominale e quindi politico, la si chiama così perché sostiene l’Amministrazione. Ma dal punto di vista numerico di maggioranza non ha più nulla da un bel po’ di tempo. Per l’esattezza da quando Cateno De Luca si è dimesso da presidente e, nell’immediata vigilia dell’elezione del suo successore, che poi sarebbe comunque, seppur rocambolescamente, divenuto Nello Pergolizzi, si è consumata la grande frattura tra i deluchiani e la Lega, con tanto di passaggio tra i salviniani di ben tre consiglieri eletti nelle liste a sostegno del sindaco Basile.
Oggi la maggioranza è... l’opposizione. Per lo meno quantitativamente e finché rimarrà compatta (il che, vista la convivenza forzata di varie anime politiche, non è certo scontato). L’ulteriore certificazione di un dato di fatto acclarato è giunta nella notte tra lunedì e ieri, con l’elezione dei vicepresidenti: prima il vicario Mirko Cantello (beffa, un ex deluchiano che alla lista della Lega era stato dato “in prestito” in campagna elettorale), poi il secondo vice Giandomenico La Fauci, genovesiano di lungo corso. L’opposizione s’è presa tutto quello che c’era da prendere. Almeno quello che c’era da prendere in questa occasione, perché l’impressione è che non sia finita qui.

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