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Messina, la Festa dell’Unità si è conclusa all’insegna della legalità e dei diritti

I focus dell’ultima giornata dell’evento promosso dal Pd a piazza Duomo. Denunciato il “calo d’attenzione” sulla lotta alla mafia

Cala il sipario sulla Festa dell'Unità organizzata dalla Federazione provinciale del Partito Democratico e dei Giovani Democratici di Messina. Un lungo fine settimana che ha condensato tanti spunti di riflessione e occasioni condivise, per tentare finalmente di fare squadra e guardare uniti al domani. Almeno è questo l'auspicio dei rappresentanti del coordinamento provinciale dei Dem con Calogero Leanza , il più giovane deputato dell'Ars e gli altri componenti storici, contando sulla forza propulsiva dei giovani Dem. “Costruire uguaglianza, rigenerare il Paese” è stato il paradigma scelto per gli incontri della giornata conclusiva di ieri su formazione, cultura, politiche educative, uguaglianza, diritti e mafia.
«Messina non è immune al fenomeno mafioso», ha detto Nuccio Anselmo, giornalista della Gazzetta del Sud e autore del libro “La mafia dei Nebrodi”, il quale ha moderato i lavori, passando la parola al presidente della Commissione regionale antimafia, il deputato Antonello Cracolici, che proprio alla vigilia della Festa dell'Unità a Messina è finito sotto le luci dei riflettori per le dichiarazioni sulla realizzazione del Ponte dello Stretto che lo vedono su una posizione diversa rispetto al suo partito. Nessun accenno al tema, Cracolici, intervenendo dal palco di piazza Duomo, ha parlato invece di Cosa nostra e di Matteo Messina Denaro. «Rispetto a ieri – ha detto – la mafia è più debole ma non lo è ancora sul piano della reputazione, altrimenti Messina Denaro non avrebbe potuto fare il latitante in casa per una vita. Se vogliamo schiacciare la mafia non basta arrestare il mafioso, che va colpito invece sul piano dei consensi che riceve attraverso azioni di responsabilità individuale. I dati che arrivano dalle Prefetture siciliane, che da presidente della commissione antimafia ho visitato recentemente, evidenziano che in questo momento la Sicilia è piena di droga. Il quantitativo ingente di stupefacenti che vengono sequestrati è l'indice di questa espansione».
Stefania Marino, deputata nazionale del Pd, ha richiamato i siciliani al «dovere di assumere posizioni forti. Dopo le stragi degli anni '90, quasi ci eravamo illusi di avere estirpato la mafia che ha continuato ad insinuarsi diventando più subdola. Se lo Stato non è presente questa battaglia non possiamo combatterla solo noi».
Sul ruolo complesso delle associazioni nelle azioni di contrasto alle forme di illegalità, si è discusso con il rappresentante di Addiopizzo Messina, Enrico Pistorino. «Accade spesso – ha detto – che gli operatori commerciali paghino il pizzo senza accorgersene. La provincia di Messina ha peculiarità specifiche che la rendono diversa da Palermo e Catania. Da noi succede anche che non venga rinnovata dopo 25 anni la convenzione per mantenere aperto lo Sportello comunale antiusura!». Una burocrazia più veloce per l'assegnazione dei beni confiscati ai mafiosi da parte degli imprenditori specialmente quelli giovani, è stato l'auspicio di Alessandro Sciortino, presidente della Legacoop Sicilia orientale. E la professoressa Lucia Risicato, ordinaria di Diritto penale dell'Università di Messina, ha espresso preoccupazione per il calo di iscrizioni alle facoltà giuridiche: «Dopo le stragi di Falcone e Borsellino si era registrato un boom. Tutti volevano studiare Giurisprudenza, oggi invece i corsi di laurea più scelti sono scienze motorie, della comunicazione o culinarie. Una tendenza che non depone bene sotto l'aspetto culturale. La lotta alla mafia non è fatta solo di leggi ma è parte di ciascuno di noi». Di accettazione diffusa delle varie forme di violazioni, rappresentate anche da cattive abitudini come può essere l'occupazione di uno stallo riservato ai disabili fino agli appalti e alle regole del mercato del lavoro, ha parlato invece il vicepresidente di Sicindustria Ivo Blandina.
La Festa dell'Unità si è conclusa con il focus “Per l'uguaglianza. Tutela dei diritti e sanità pubblica” moderato dalla giornalista Tiziana Caruso con la partecipazione del deputato nazionale Marco Furfaro, dell’ex deputata Maria Flavia Timbro, di Alfredo Rizzo della segreteria regionale del Pd, dei sindaci di Raccuja, Ivan Martella e Casalvecchio Marco Saetti, del vicesindaco di Malfa Giuseppe Siracusano e di Damiano Di Giovanni dell'Unione degli universitari di Messina.

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