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Messina, il porto di Tremestieri diventa una caso politico: è duro scontro tra Lega e Basile

Sul banco degli imputati la transazione con la Nuova Coedmar. I salviniani: «Meglio revocarla in attesa dei finanziamenti». L’Amministrazione: «Si crea un caso per arrivare al commissariamento?»

Il porto di Tremestieri diventa un caso politico. Ironia della sorte, a scontrarsi sono le due forze che hanno camminato a braccetto nella campagna elettorale che ha portato al trionfo Federico Basile: la Lega di Nino Germanà e, appunto, l’attuale amministrazione comunale. Ma questo è solo il contorno. Al centro c’è il futuro della più importante opera pubblica della città, impantanata tra ritardi della ditta appaltatrice, interventi dell’autorità giudiziaria e finita davanti al bivio più difficile: ricominciare da capo o scegliere la scorciatoia, seppur costosa, che nel frattempo si è creata? La certezza è che un appalto nato con un importo di poco più di 64 milioni di euro adesso supererà i 100 milioni (servono 42 milioni in più), e se è vero che nel frattempo i prezzi sono saliti alle stelle per via della crisi legata alla guerra in Ucraina, è vero pure che, sulla carta, quei lavori si sarebbero dovuti concludere ben prima della guerra stessa. I ritardi costano. E su quei ritardi più volte, negli anni, c’è stato chi, come il sindacato Uil, ha acceso i riflettori, finendo, oggi, per rivendicare «l’assoluta correttezza e linearità della nostra posizione che, con coerenza e lungimiranza, portiamo avanti da lungo tempo».
Ma il caso è politico, appunto, perché la partita si giocherà non solo sul prosieguo dell’appalto, ma anche – e soprattutto – sulla governance che lo gestirà: ancora il Comune, finora stazione appaltante, o un commissario governativo?
Sul banco degli imputati – l’accusa, in questo caso, è rappresentata da Lega e Uil – finisce la delibera con cui la giunta Basile, a metà luglio, ha detto sì alla transazione con la Nuova Coedmar. Transazione nella quale si mette per iscritto che «l’importo delle opere ancora da eseguire rimane fissato in 85.369.101 euro». Quasi parallelamente a quell’accordo, a fine giugno, il Comune ha chiesto formalmente al ministero delle Infrastrutture e Trasporti (retto dal leghista Matteo Salvini, occorre ricordarlo perché un dettaglio non è) le risorse per far fronte al completamento dell’opera.

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