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Caso immobili, il Comune di Barcellona a rischio crac

La nuova indagine affidata dall’Amministrazione fa emergere valutazioni contraddittorie su alcuni importanti beni

Comune di Barcellona

Diventa sempre più concreto il rischio dissesto per le finanze di Palazzo Longano e ciò per gli evidenti errori che sarebbero stati commessi nella fase di predisposizione del Piano di riequilibrio finanziario adottato nel 2018 dall'amministrazione Materia e rimodulato nel 2021 dall'Amministrazione Calabrò.
Sono, infatti, sopravvenute difficoltà insormontabili per la necessità di mantenere saldi gli equilibri di Bilancio. A confermare le indiscrezioni vi sono le allarmanti rivelazioni contenute in una relazione redatta dal dirigente del Settore tecnico, l’ingegnere Alessandro Sapienza, dal quale dipende la gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Barcellona. Relazione che è stata letta in aula nell'ultima seduta del Consiglio comunale dall'assessora comunale al Patrimonio, Viviana Dottore, in risposta ad una circostanziata interrogazione che era stata presentata di recente dal capogruppo del Partito democratico, David Bongiovanni.
Il nodo insormontabile che impedirebbe un riequilibrio del Bilancio tramite l'alienazione dei beni comunali che dovranno essere posti in vendita – se e quando saranno predisposti e pubblicati i bandi – sarebbe quello dell'approssimativa stima per eccesso dei beni. Una discrasia che contrasterebbe in maniera inconciliabile con la stima in corso che è stata affidata di recente dalla stesso dirigente Alessandro Sapienza ad un professionista. Dal confronto con le recenti indagini di mercato sui beni più preziosi che l'ente intende dismettere per risanare i conti emergono, infatti, profonde differenze di valutazione.

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