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Messina, la giunta Basile perde pezzi: lascia Carlotta Previti

La parabola dell’ex assessora: dai ruoli di vicesindaca e papabile “erede” della fascia tricolore ad un repentino ridimensionamento. Sono echi della strigliata post-elezioni di De Luca? Il sindaco: «Motivi professionali». Però...

Carlotta Previti (Sicilia Vera)

Di tutto si può parlare, tranne che di fulmine a ciel sereno. Le dimissioni «irrevocabili» comunicate mercoledì sera (e rese note ieri) dall’ormai ex assessora Carlotta Previti al sindaco Federico Basile erano nell’aria da tempo e una settimana fa, quando l’Amministrazione al gran completo ha presentato i nuovi progetti del “Pn Metro Plus”, la sua assenza ha avuto il sapore del preannuncio di un addio. Anche perché si parlava, quel giorno, della “sua” materia, dell’ambito amministrativo per il quale, nella seconda parte del mandato di Cateno De Luca sindaco, aveva attirato su di sé molti riflettori, conquistandosi i galloni di vicesindaca prima e di papabile candidata sindaca poi. Salvo poi, dalle dimissioni di De Luca in poi, dover assistere ad un repentino quanto, per certi versi, clamoroso ridimensionamento: come successore alla fascia tricolore, infatti, è stato scelto Federico Basile; e a urne chiuse (ed elezioni vinte) il ruolo di vicesindaco è tornato a Salvatore Mondello, dal quale la Previti lo aveva ereditato.

Quei riflettori sono andati così spegnendosi e la diretta interessata non ha fatto molto per tenerli accesi, sparendo pian piano dalla ribalta mediatica, se non in rarissime eccezioni. Fino ad arrivare a quello che, probabilmente, resta il momento di svolta: la doppia tornata elettorale di settembre, regionali e nazionali. E, in particolare, al comizio tenuto da Cateno De Luca nella sua Fiumedinisi, il pomeriggio del 26 settembre. Un comizio diverso dagli altri, i cui toni dello stesso De Luca sono stati diversi dalle altre volte. Sguardo severo, voce talvolta strozzata dalla delusione per un risultato elettorale dai più giudicato comunque straordinario, da lui ritenuto insufficiente, nonostante l’onorevole secondo posto dietro al grande favorito per la presidenza della Regione, Renato Schifani.
Vale la pena ricordare le parole pronunciate da De Luca quel pomeriggio a Fiumedinisi: «Non fate l’errore di adagiarvi – il messaggio diretto, esplicito, al suo successore Federico Basile e ai suoi assessori –, perché io vi ho lasciato il testimone e avete una grossa responsabilità. E se non ne sentite più la tensione che avete avuto quando siete scesi con me in campo, abbiate l’onestà di fare un passo indietro, perché Messina non merita un abbassamento di tensione. Io mi sento responsabile in questa fase, poi quando le elezioni le vincerete voi da soli non mi permetterò più di dire una cosa del genere. Sulla mia pelle, sui miei sacrifici e sulla mia storia non consento a nessuno di avere cali di tensione». Parole durissime, che nell’immediato non ebbero conseguenze. I destinatari pare fossero più d’uno, anche perché non tutti, secondo l’analisi della collaudata macchina elettorale deluchiana, avrebbero rispettato certi ordini di scuderia nel segreto dell’urna. Che ci fosse o meno anche Carlotta Previti nel mirino di quella strigliata è rimasto sempre nell’ambito delle congetture di palazzo, di quei retroscena bisbigliati e mai confermati.
Ma la sensazione di assistere alla più classica situazione da separati in casa è stata sempre più forte, fino, appunto, alla rumorosa assenza in quella conferenza stampa della settimana scorsa. La Previti non rilascia, al momento, dichiarazioni. Solo un post sui social, una citazione di David Sassoli, compianto presidente del Parlamento europeo: «Siamo immersi in trasformazioni epocali che per essere governate hanno bisogno di nuove idee, del coraggio di saper coniugare grande saggezza e massimo d'audacia». E a chi le chiede il perché del suo passo indietro risponde solo in un modo: «Motivi familiari» e la necessità di «stare vicina alle figlie». Generiche anche le dichiarazioni rilasciate ieri dallo stesso sindaco Federico Basile, ospite di “APProfondimento”, la nuova trasmissione prodotta dalla redazione digital di Gazzetta del Sud e da Rtp, condotta da Salvatore De Maria con la partecipazione di Domenico Bertè.
«Con Carlotta ci siamo parlati – ha detto Basile –. Non credo si tratti di mancanza di stimoli, perché amministrare ti porta sempre stimoli nuovi. Credo, piuttosto, così come mi ha comunicato, che si tratti di impegni personali e professionali. Carlotta è un’ottima professionista, che ha affermato anche nella pubblica amministrazione le sue qualità». Insomma, bisogna sforzarsi di leggere tra le righe per capirne di più, ad esempio quando Basile ammette che la Previti «si è un attimo forse allontanata, ma non volontariamente, da un impegno che era h24 e continua ad esserlo, forse in modo un po’ diverso nei modi che posso avere io rispetto al mio predecessore. Ma la scelta di prendersi una pausa dalle convulsioni della politica giova un po’ a tutti. Amministrare e fare buon governo non è semplicissimo, una pausa quindi ci può stare».
E se fosse stata ingombrante “l’ombra” del nuovo direttore generale-factotum Salvo Puccio, uomo di assoluta fiducia di De Luca, quasi un “dominus” secondo i nuovi equilibri interni a Palazzo Zanca? «Il direttore generale ha assorbito le funzioni già svolte dal dirigente, non ha ruoli politici», ha detto Basile. Ma non è così che viene percepito al Comune. E non è così che lo avrebbe percepito la stessa Previti.
Inevitabile che scatti, da subito, un toto-nomine, che però non pare appassionare Basile: «Non è stato il mio primo pensiero – ha detto il sindaco –. Abbiamo una programmazione già messa a sistema, quindi è prematuro pensare a chi potrà proseguire questo lavoro, che comunque è sempre corale, dell’intera Giunta. Un rimpasto? In questo momento mi interessa mantenere la barra dritta, non è prioritario fare questi ragionamenti». È probabile che, almeno inizialmente, quella casella rimanga vuota. Ma è chiaro che quella non fosse una casella come le altre. E non sarà stato a ciel sereno, ma pur sempre di fulmine si tratta.

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