La Giunta Basile riparte da Roberto Cicala e Massimo Finocchiaro. L’esperto di informatica e l’imprenditore di materiali edili. Una certezza e una sorpresa. Sono loro le tessere che completano il mosaico, gli assessori che subentrano ai neoparlamentari Dafne Musolino e Francesco Gallo. La nomina di Cicala era ormai data per scontata da giorni. Lascia la presidenza della società Patrimonio Spa e si tuffa nella nuova avventura, ma in fondo, così come Salvo Puccio e altri, Cicala, pur con mansioni e ruoli diversi, ha sempre fatto parte delle squadre “deluchiane”.
Ben diverso il caso di Finocchiaro. Come confermato dal neoassessore, «i rapporti tra me e De Luca sono stati un po’ burrascosi in passato». Fino a qualche tempo fa nessuno avrebbe mai potuto pensare che l’ex braccio destro di Rosario Crocetta, già coordinatore provinciale del movimento “Il Megafono” creato dall’allora presidente della Regione siciliana, potesse far parte di quell’Amministrazione comunale che è la copia conforme, o quasi, della precedente Giunta De Luca. Ma proprio l’ex sindaco ha dichiarato che «l’inserimento di Finocchiaro, al di là della sua capacità amministrativa e della sua esperienza, dimostra che chi vuole contribuire per il bene della città qui da noi non trova interlocutori con pregiudizi. Siamo inclusivi». Basile ha sciolto ieri anche il nodo della vicesindacatura: ritorna nelle mani di chi aveva avuto l’incarico all’inizio del mandato di De Luca sindaco, nel 2018, cioè dell’ingegnere-architetto Salvatore Mondello. Il nuovo esecutivo comunale, va detto, è meno “rosa” rispetto a quello precedente, avendo perduto una donna, Dafne Musolino: adesso la maggioranza maschile è netta, 7 contro 3 (sono rimaste Carlotta Previti, Alessandra Calafiore e Liana Cannata), se comprendiamo anche il sindaco
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