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Messina, scontro Basile-Croce su Capaci. Il Covid “ferma” De Domenico

Il candidato di Sicilia Vera: «Formazioni politiche sfrontate. E l’antimafia...». L’esponente del centrodestra: «Parla poco e a volte a sproposito»

Franco De Domenico

La “variante elettorale” ferma Franco De Domenico. Il candidato sindaco del centrosinistra dovrà rimanere ai box qualche giorno perché, come ha annunciato ieri con un video-messaggio, ha contratto il Covid. «Le mie condizioni di salute sono comunque buone – le parole del segretario del Pd – e continuerò in questi giorni la campagna elettorale, con l’ausilio del vicesindaco e degli assessori designati, nonché attraverso i social e collegamenti in video. In questi due anni abbiamo imparato a lavorare da remoto, a fare lezione online, a incontrarci in Rete. Adesso, faremo anche campagna elettorale online e io sarò più che mai presente, accanto alla mia squadra e a tutti i candidati. D’altronde, la forza della nostra coalizione si basa sulla condivisione. Nessun appuntamento verrà annullato e io continuerò ad essere comunque, per Messina, tra la gente».
Immediati sono arrivati messaggi di sostegno dai rivali. Il primo è stato di Federico Basile: «Auguri di una pronta guarigione a Franco. Sono certo che riuscirai presto a riprendere la tua corsa elettorale». Lo stesso ha fatto Maurizio Croce: «Un augurio di pronta guarigione e un forte abbraccio a Franco De Domenico». Ma i toni da fair play finiscono qui, perché ad animare la giornata è stato un tema che, sulla carta, sembrerebbe scontato unisca tutti, e che invece finisce per dividere: la lotta alla mafia. È successo a Palermo, con le polemiche che hanno investito il candidato sindaco Roberto Lagalla per l’appoggio dichiarato nei suoi confronti da Marcello Dell’Utri e Totò Cuffaro. Succede anche a Messina, dove ad attaccare è Basile: «Nel trentesimo anniversario della strage di Capaci – scrive il candidato sindaco “deluchiano” –, in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della sua scorta, è ancora attuale il tema delle collusioni tra mafia e politica. Lo dimostra la sfrontatezza di certe formazioni politiche di centrodestra che si vantano di avere come fondatori soggetti condannati per tale infamante reato. Politici ed ex presidenti di regione che sono apertamente scesi in campo per le prossime elezioni amministrative. C’è pure un fenomeno, molto più attuale ed altrettanto devastante, ovvero la finta antimafia che da almeno trent'anni si annida in certi ambienti del centrosinistra. Ricordare il governo regionale a guida Crocetta? Sì, proprio quello in cui era assessore Maurizio Croce».

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