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Messina, la Lega si spacca ancora: vertici regionali con Germanà, la base con Croce

Antonio Catalfamo

La Lega o se volete Prima L'Italia nel caos. La scelta di Nino Germanà di appoggiare Basile e De Luca ha sparigliato le carte e da allora è stato un susseguirsi di prese di posizione, di fughe in avanti e smentite varie che hanno inevitabilmente generato confusione. E non fa eccezione la giornata di oggi, con una serie di colpi a sorpresa a catena. E così mentre Nino Germanà dispensava ottimismo sulla possibilità di poter ricucire lo strappo con la Lega dopo la sua adesione al progetto di De Luca e Basile, stamattina una parte significativa del partito di Salvini, in chiave messinese, difendeva il posizionamento all’interno del centrodestra con una nota ufficiale.

La spaccatura si è definitivamente consumata

“Lamentiamo, purtroppo, una totale assenza di condivisione rispetto alle scelte e strategie adottate, soprattutto con riferimento all’individuazione del candidato sindaco di bandiera, mai passata attraverso una anche minima fase di concertazione con quanti, all’interno del partito, avrebbero dovuto sostenerla e avallarla, tanto in città quanto in provincia. Ciononostante, finchè questa proposta è rimasta nel perimetro del centrodestra, abbiamo fatto buon viso a cattivo gioco, per amore di partito, pur essendo la figura individuata come potenziale sindaco divisiva non solo per gli alleati, come più volte da loro stessi rappresentato, ma addirittura all’interno di PRIMA L’ITALIA.

Nemmeno le continue e scomposte comunicazioni autoreferenziali del candidato sindaco, susseguitesi nelle ultime settimane, spesso lesive dell’onorabilità degli alleati del centrodestra, e pertanto potenzialmente idonee a scalfire i buoni rapporti con questi ultimi, rei evidentemente di non averlo sostenuto, sono state frutto di preventivo avallo, bensì di estemporaneità e di un protagonismo sempre più incurante del rispetto verso la base del partito. Il limite del sopportabile, che porta a questa comunicazione, è stato superato quando l’ormai ex candidato sindaco di PRIMA L’ITALIA ha inteso, a titolo non personale, ma parlando a nome di tutti (senza ovviamente averne ottenuto il placet preventivo), virare su posizioni esterne al perimetro del centrodestra".

"Come già notificato ai vertici regionali i firmatari non sono in condizione di avallare e sostenere tale posizionamento, per il semplice e ineludibile ostacolo costituito dal fatto di sentirsi saldamente ancorati, per idee politiche e scale valoriali, alla coalizione di centrodestra, non volendo in alcun modo rinnegare tali idee e valori solo per assecondare i capricci di chi ha ricevuto i no degli alleati e tenta con ogni stratagemma di fuggire al confronto elettorale interno al partito. A un mese e mezzo dal voto, animati da spirito di lealtà e collaborazione, abbiamo ritenuto indifferibile e necessario comunicare alla dirigenza regionale il nostro totale dissenso rispetto a quanto finora verificatosi, mettendola inoltre a conoscenza che la condotta che desideriamo tenere, in un’ottica di linearità politica, è il sostegno al candidato sindaco del centrodestra Maurizio Croce. In applicazione del più volte recentemente sancito criterio di autodeterminazione dei territori, si evitino forzature innaturali che costituirebbero una irrecuperabile, palese ed iniqua, oltre che autolesionista e distruttiva, discriminazione ai danni della spina dorsale del partito nel territorio della provincia".

A firmare la nota gli esponenti di Prima l’Italia: l’On. Antonio Catalfamo capogruppo all’Ars, Nino Beninati coordinatore cittadino Messina, Dino Bramanti capogruppo comune di Messina, Carmelo Torre Barbera vice-coordinatore provinciale, Giovanni Bucolo consigliere di V circoscrizione, Giovanni Celi consigliere VI circoscrizione, Roberto Cerreti, Ciccio Curcio, Tanino Caliò, Peppuccio Santalco.

Parla Croce: "Mai avuto dubbi"

Alla nota dei messinesi che "mollavano" Germanà facevano eco le parole di Croce, pronto ad accogliere i pezzi di Lega-Prima l'Italia. "La presa di posizione degli esponenti di PRIMA L’ITALIA non ha destato in me alcun “effetto sorpresa” - scrive Croce - perché i firmatari della nota, che conosco personalmente, sono, tutti, esponenti caratterizzati da spessore umano e politico, ma soprattutto da una precisa linearità di azione e di condotta. Per quanto detto, benché fino a stamani non fosse ancora stata formalizzata una presa di posizione ufficiale da parte della leadership locale di PRIMA L’ITALIA, io, in tal senso, non ho mai nutrito il minimo dubbio che questo momento sarebbe arrivato presto. Non a caso, ho sempre fatto riferimento ad un centrodestra unito come premessa imprescindibile".

Parla Germanà: "Per scrivere la storia bisogna osare"

Pochi minuti e a Croce replicava lo stesso Germanà, forte anche di un appoggio che si sarebbe manifestato in seguito da parte dei vertici del partito. E così il deputato recapitava a tutti un messaggio forte e chiaro, con tanto di simbolo di "Prima l'Italia" a conferma dell'ufficialità della sua posizione. "Un vecchio motto, recitava 'Chi pecora si fa, lupo lo mangia'. È così anche per il laboratorio politico: o lo governi o lo subisci! Per scrivere una pagina di storia, dunque, bisogna osare. È un processo che si deve governare da protagonista, altrimenti si rischia di rimanere travolti da una inarrestabile valanga popolare che come un fiume in piena trascinerà verso una clamorosa sconfitta".

I vertici danno ragione a Germanà

E non a caso nel pomeriggio arrivava l'imprimatur dei vertici della Lega. Messaggio chiaro. La Lega appoggia la scelta di Germanà e quindi la scelta di appoggiare Basile/De Luca. «La scelta di sostenere Federico Basile, candidato sindaco di Messina, è condivisa dal nostro segretario federale Matteo Salvini. Auspico che l’intero gruppo dirigente messinese possa ritrovarsi nell’interesse dell’unità del nostro movimento con il giusto coinvolgimento di tutti». Così all’ANSA il segretario della Lega in Sicilia, Nino Minardo. Basile è stato indicato dall’ex sindaco di Messina Cateno De Luca - leader del movimento Sicilia Vera - dimessosi per candidarsi alla presidenza della Regione siciliana. Al momento altri pezzi del centrodestra appoggiano Maurizio Croce. L'intervento di Minardo, segretario regionale della Lega, di fatto, mette in minoranza i dieci esponenti locali che in mattinata aveva scelto il centrodestra. Viene dato l'imprimatur politico ufficiale all'operazione con cui Germanà ha traghettato la Lega e Prima L'Italia verso le posizioni di Basile e De Luca abbandonando Croce e il centrodestra.

La scissione è conclamata, ma c'è da giurarci: altri colpi di scena non mancheranno.

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