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Messina, l'unione del centrodestra è un ricordo. Centrosinistra su Russo?

Antonella Russo

Il Centrodestra «più unito che mai» sembra già un pallido ricordo. Solo qualche giorno fa, nel comunicato emesso, a nome della coalizione, dalla coordinatrice di Forza Italia Bernardette Grasso, si parlava proprio della compattezza di «11 forze politiche», tutte riunite attorno al tavolo di uno schieramento intenzionato a operare una svolta per Messina, dopo gli anni di Renato Accorinti e di Cateno De Luca, poco meno di un decennio dove le principali coalizioni «non hanno toccato palla», come direbbe l’ex sindaco e oggi candidato alla presidenza della Regione.
Ma l’unità non c’è e nelle prossime ore si saprà se esiste ancora o meno una coalizione di Centrodestra a Messina. Il motivo è semplice: nella riunione di ieri, si sarebbe dovuto dare l’imprimatur alla candidatura che, da alcune settimane ormai, è in pole position: quella di Maurizio Croce, attuale dirigente dell’Ufficio commissario per la lotta al dissesto idrogeologico. Un nome che è voluto dalle componenti che fanno riferimento alla famiglia Genovese e a Beppe Picciolo di Sicilia Futura ed è stato accettato anche da Forza Italia e da altre sigle come Democrazia liberale, presenti al tavolo. Ma Lega e Fratelli d’Italia, almeno in questa fase, non ci stanno e hanno deciso di ripresentarsi al vertice di coalizione, convocato per domani, con un proprio nome. Fratelli d’Italia potrebbe anche riproporre a sorpresa l’ex sindaco Peppino Buzzanca, anche se il partito di Giorgia Meloni e, a livello siciliano, della messinese Elvira Amata, ha deciso di riunirsi oggi per capire anche l’orientamento della base. La Lega, da parte sua, ha già deciso, anche se sembra esserci, se non uno scollamento, una divergenza di vedute tra il livello regionale e quello locale. A differenza di quanto dichiarato dal commissario provinciale Nino Beninati, che si è detto favorevole alla convergenza sul nome di Maurizio Croce, il leader siciliano del partito di Salvini, Nino Minardo ieri sera è stato perentorio: «Il nostro candidato sindaco è Nino Germanà».

Il centrosinistra

Dopo Valentina Zafarana, anche Aurora Notarianni si tira fuori dal toto-nomi del centrosinistra. Almeno a queste condizioni. La sua indicazione era emersa anche (ma non solo) durante l’ultima riunione di venerdì sera, ma è la stessa avvocata a frenare: «Due mesi fa – spiega alla “Gazzetta” – fui contattata e dissi qual era la mia idea, quali le condizioni secondo di me ideali, dopo di che tutto è finito lì». Quindi cosa serve, adesso, per sbloccare l’impasse? «Forse – suggerisce Notarianni – è il momento di venir fuori con una candidatura politica. So che c’è la disponibilità di Antonella Russo, perché, allora, andare a rincorrere altri nomi? Ha esperienza, si è dimostrata pronta, perché no? Sono convinta che il modo di agire femminile sia un valore insostituibile, sono una fautrice della capacità di governo della donna, quindi credo che sia il momento di un sindaco donna, e Antonella Russo ha esperienza e competenza per farlo». Se non è un endorsement nei confronti della consigliera del Pd, uno dei nomi in campo – non è escluso che possa diventare l’unico nome che verrà proposto dai Dem domani sera, al prossimo vertice di coalizione –, poco ci manca. Stesso discorso vale per Michele Barresi, segretario della UilTrasporti, anche lui tra le ipotesi emerse negli ultimi giorni.

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