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Elezioni anticipate a Messina? Ecco perché stavolta si apre tutta un’altra partita

Finora il gioco delle dimissioni è stata una tattica, ma sono subentrate nuove variabili

«Stavolta non è una minaccia di dimissioni, ma un annuncio». Sono queste le parole che il sindaco Cateno De Luca ha scelto per ribadire, nell’intervista rilasciata nei giorni scorsi alla Gazzetta, che stavolta fa sul serio. Non ha faticato ad ammettere che c’è stata molta tattica («anche questo è il metodo De Luca») nei sei precedenti in cui, in questo mandato, ha minacciato e poi revocato le proprie dimissioni (in un paio di occasioni con tanto di carta intestata). Uno degli strumenti utilizzati per tenere sulla graticola il consiglio comunale ed ottenere il via libera ad alcuni degli atti più importanti. Perché, dunque, stavolta dovrebbe essere diverso? Ci sono un paio di variabili che rendono più credibile, sebbene tutt’altro che certo, l’ipotesi di una conclusione anticipata del mandato. La prima è che, in questo caso a scadenza naturale, nell’autunno 2022 si tornerà alle urne per le elezioni regionali. Questo non significa automaticamente che De Luca sarà protagonista per la corsa alla presidenza della Regione. Lo stesso sindaco lo ha detto, è un nodo che si scioglierà non prima di fine anno ed è legato, essenzialmente, alle manovre in corso nel centrodestra (e non solo, come testimoniano gli incontri di questi giorni).

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