Non cambia idea. E quando si torna a parlare di Ponte sullo Stretto, Renato Accorinti rompe il silenzio che si è autoimposto da quando ha lasciato la poltrona di sindaco e torna a indossare la maglietta d’un tempo, quella di mille battaglie d’attivista, che lo ha fatto apprezzare o odiare, a seconda dei punti di vista e degli schieramenti. Nel 2013, nella città del Ponte, venne eletto sindaco un “nopontista”. Oggi l’orientamento dell’opinione pubblica sembra ben diverso. I “no” alle grandi opere appaiono come un lusso che un territorio sempre più povero, isolato, marginalizzato e spopolato, non si può più consentire. E perfino il movimento Cinque Stelle, almeno in parte, ha mutato idee e prospettive, con il viceministro ai Trasporti Giancarlo Cancelleri che, dopo aver sponsorizzato il progetto del tunnel, ora ha virato decisamente sul Ponte (a tre campate, però, perché quello a una è, per lui, troppo “berlusconiano”...). Ma Renato no, lui non farà mai dietrofront su questo argomento.
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