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Messina, la crisi sociale ed economica: oggi “tavolo” in Prefettura

Cateno De Luca

Tutti attorno al tavolo (virtuale) convocato dal prefetto di Messina. In collegamento video ci saranno il sindaco, il presidente della Camera di Commercio, i rappresentanti di Confindustria e delle associazioni datoriali, le organizzazioni sindacali. Al centro della riunione straordinaria, indetta per stamane, del Comitato per la sicurezza l'esame della situazione economico-sociale a Messina e in provincia. Paradossalmente la fase vissuta finora, quella dell'impatto tragico della pandemia su tutte le comunità, è stata più facile da gestire che non quella che sta per arrivare, cioè la cosiddetta “fase 2”, della graduale uscita dal “lockdown”, termine che ormai è entrato nel nostro linguaggio quotidiano, come le parole Covid, distanziamento, dispositivi di protezione.

S'impone la necessità di schiudere varchi alla speranza, di dare una boccata d'ossigeno - in tutti i sensi, dal consentire le passeggiate all'aria al far riprendere le attività economiche azzerate dalla crisi pandemica, dal programmare un minimo di stagione estiva - ma, nello stesso tempo, di garantire ancora quel sistema di restrizioni e accorgimenti che impediscano il possibile dilagare del contagio, un rischio che non potrà essere disinnescato fino a che non si troverà il vaccino giusto. Il sindaco Cateno De Luca, che ieri sera ha contestato in una delle sue solite dirette la Finanziaria regionale messa in campo dalla Giunta Musumeci (e anche qualche punto dell'ultima ordinanza, come quello relativo alle “corsette” consentite ma solo attorno alla propria abitazione), ha ribadito che al tavolo della Prefettura il Comune presenterà tutto quello che è stato approntato o immaginato finora: i 39 milioni di euro stanziati, il sistema della Messina Family Card ormai funzionante, il progetto “Mi fido di te” in cantiere per sostenere anche quel tessuto economico composto dal popolo delle partite Iva, da piccole aziende e da professionisti che hanno perso il lavoro o hanno dovuto chiudere i propri studi. E poi c'è quello che De Luca ha definito il “piccolo Piano Marshall dello Stretto”, la volontà di mettere in circolo tra 60 e 120 milioni di euro per far ripartire la città, nel momento in cui il futuro sarà presente.

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