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Sistema portuale dello Stretto, sulla nomina di Mega è scontro Governo-Regioni

Un Mega problema per il ministro Toninelli. Insistere con la nomina del nuovo presidente dell'Autorità di sistema portuale dello Stretto o venire a patti con i presidenti delle Regioni interessate? Questo è il dilemma. Il dubbio amletico che adesso l'esponente 5Stelle del Governo Conte è chiamato a sciogliere nel più breve tempo possibile.

In realtà, approfondendo i contenuti della nuova legge sulle Autorità portuali (la 169 del 2016) e le altre norme, si evince un dato certo, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola: il ministro dei Trasporti non può fare quello che vuole “sic et simpliciter”.

Ricapitoliamo la vicenda. Toninelli nomina Mario Mega, che attualmente ricopre il ruolo di dirigente tecnico all'Autorità portuale di Bari, esaltandone il curriculum. La nomina spetta a lui ma l'articolo 10 della legge 169, che ha modificato la legge 84 del 1994 (quella che istituì le 24 Autorità, oggi ridotte a 16) stabilisce che può farlo, «d'intesa con il presidente o i presidenti della Regione interessata, ferma restando l'applicazione della disciplina generale di cui alla legge 14/1978. In caso di mancata intesa si applica la procedura di cui all'articolo 14-quater della legge 241/1990».

Secondo le norme, Toninelli dovrà necessariamente convocare la Conferenza dei servizi e in quella sede o tenterà di convincere Musumeci, e il presidente della Regione Calabria Oliverio, a dare l'assenso alla nomina di Mario Mega oppure dovrà ripiegare su altre scelte. Nel frattempo, la gestione commissariale affidata ad Antonino De Simone, che ormai da sette anni guida l'Authority messinese, è destinata a durare. E questo potrebbe anche essere un vantaggio per Messina.

 

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