Se in questa città si parlasse di più di fatti concreti, di atti e misfatti politico-amministrativi, e meno di slogan da campagna elettorale permanente. Se in questa città ci fosse più “normalità” e meno “parossismo”. Se in questa città, si capisse che la gente - quella vera, non i portatori di voti e le “claques” ai comizi - è veramente stufa di proclami e di insulse “guerre nucleari” fatte di bombardamenti di parole, di post e di insulti. Ecco, se tutto questo fosse realtà, ora qualcuno scenderebbe in campo per dire: “Scusate, avete tolto i soldi per Portella Arena, e dunque?
Che fine faranno la bonifica, la messa in sicurezza e il risanamento ambientale di quella che tuttora viene definita una “bomba ecologica” mai disinnescata?”. E la domanda andrebbe rivolta alla Regione siciliana, ma anche all'Amministrazione comunale di Messina, visto che Portella Arena è uno dei punti critici del nostro territorio e che, proprio a causa dei mancati interventi, tutte o quasi le precedenti Giunte hanno ricevuto “avvisi di garanzia” nell'ambito delle inchieste avviate dalla Procura della Repubblica.
C'era un finanziamento, come ricorda in un articolo la Gazzetta del Sud in edicola, pari a un milione 383 mila euro, destinato a Messina, per la messa in sicurezza dell'ex discarica che incombe sulla zona nord della città. Quei fondi, la scorsa settimana, con un vero e proprio “blitz” della Giunta regionale, nell'ambito della rimodulazione del “Patto per il Sud”, sono stati dirottati su tre interventi - sicuramente importanti, nessuno lo mette in dubbio - per la bonifica delle ceneri di pirite a Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa.
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