Poco meno di un mese per capire quale sarà la sorte del Comune. Se entro il 28 febbraio non verrà raggiunto un accordo con il 70% dei creditori, sarà lo stesso sindaco De Luca a proporre al consiglio comunale di dichiarare il dissesto finanziario. La “deadline” inizialmente era fissata al 31 dicembre scorso, poi prorogata con un atto di Giunta il 10 gennaio.
Al momento non si hanno notizie di una ulteriore dilazione, ma i tempi sono serrati, serratissimi. Ad oggi, è vicina la quota del 50% degli accordi “potenziali”: in sostanza circa la metà dei grandi creditori (inseriti nel piano di riequilibrio) avrebbe accettato l’accordo proposto dal Comune, che prevede un abbattimento del 50% del credito stesso, ma con l’impegno da parte di Palazzo Zanca di effettuare il pagamento in due rate annuali (il 40% nel 2019, la restante parte nel 2020), anziché in 15 anni, che sarebbe una sorta di “piano B”. I debiti dell'Ente ammonterebbero a oltre 112 milioni di euro.
L'articolo completo nell'edizione odierna di Messina della Gazzetta del Sud.
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