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Cgil, Cisl e Uil attaccano De Luca: "Persi posti di lavoro, ma disponibili al dialogo"

Chiusura al dialogo, perdita di posti di lavoro e mancanza di un piano di sviluppo definito per la città. I sindacati confederali criticano l'amministrazione De Luca e, in vista del confronto fissato per il prossimo 1 ottobre, evidenziano tutti i passaggi che, a loro giudizio, dimostrano la visione distorta di democrazia che anima l'azione del sindaco di Messina.

"In 92 giorni sono stati persi 92 posti di lavoro tra ex Cea, Atm, vigilanza venatoria e Innovabic - ha evidenziato il segretario generale della Cgil, Giovanni Mastroieni -, altri rischiano di venire meno come quelli dei servizi mense e pulizie. Abbiamo detto più volte al primo cittadino quanto fosse urgente incontrarsi per affrontare alcune questioni, ma evidentemente preferisce strade diverse".

Compattezza sulla linea dimostrata dal segretario generale della Cisl, Tonino Genovese: "Bisogna dare continuità ai servizi, vogliamo pure capire che piano di sviluppo si sta immaginando per la città. Riqualificare e riformare ci può stare, ma senza intaccare i livelli occupazionali perché si minano equilibri familiari e sociali".

Rincara la dose il segretario generale della Uil, Ivan Tripodi: "Abbiamo assistito a tre mesi di annunci sui social e quotidiane provocazioni, contro dipendenti comunali e delle partecipate. De Luca sembra avere un cinico desiderio di far fallire le società per mandare a casa la gente. Siamo di fronte alla follia o alla malafede. Esprimo dissenso contro metodi e scelte".

Le tre sigle si dichiarano pronte e disponibili, nonostante tutto, ad ascoltare le volontà del sindaco e costruire un percorso unitario, viceversa senza confronto si aprirà una fase di mobilitazione.

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