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Il “debutto” di Sciacca, a confronto con Saitta

Il “debutto” di Sciacca, a confronto con Saitta

La macchina comunale e il risanamento, le politiche portuali e il commercio. Questi i temi al centro del confronto tra Antonio Saitta, candidato sindaco del centrosinistra, e Gaetano Sciacca, al debutto ufficiale da candidato M5S, andato in onda ieri a “Oltre il Tg - Speciale elezioni” su Rtp, condotto da Saro Pasciuto. I due candidati, nel rispondere agli spunti offerti dal giornalista Domenico Bertè e dal presidente di Confesercenti Alberto Palella, hanno toccato diversi punti. A partire, nel caso di Sciacca, da quello che secondo molti è un suo punto debole: «Confermo – ha detto l’ex ingegnere capo del Genio civile –, correremo con una sola lista. È anche un modo per prendere le distanze da certa politica. È molto forte e coesa e penso che ce la faremo. Avverto molto entusiasmo e fiducia». E subito arriva la prima battuta “velenosa” di Saitta: «Mi auguro che dentro il Comune ci sia meno burocrazia che nel M5S».

Con Palella ad incalzare, inevitabile partire dai nodi del commercio. «Il commercio – ha esordito Saitta – è un settore strategico per la città. Lo ribadisco, non va sostenuta alcuna ipotesi di un centro commerciale in centro, favorirebbe solo le multinazionali. Invece vanno esaltate le realtà esistenti, in alcune casi di altissimo livello. Per i croceristi e non solo per loro. Rendere attrattivo il centro città, creare percorsi enogastronomici in tutto il territorio. Valorizzare il Made in Messina». Sciacca: «I commercianti si scoraggiano anche solo per aprire una piccola attività. Un’amministrazione comunale deve prima di tutto garantire S l’efficienza dello sportello unico». Con un mantra: «Meno burocrazia e meno tributi». E tra gli esempi da seguire, Sciacca ha citato quello del birrificio Messina. Per Sciacca va sfatato il mito della burocrazia “male assoluto”: «È grave addossare tutte le colpe alla macchina burocratica e ai dirigenti del Comune. Anche in questo caso, il pesce puzza dalla testa. La burocrazia va motivata e il sindaco deve seguire passo passo le proprie direttive». Non la pensa così Saitta: «Non c’è dubbio che tanti funzionari e dirigenti tirano la carretta, ma è anche vero che ci sono sacche d’inefficienza su cui è necessario intervenire. Bisogna riaprire le porte del Comune ai concorsi».

Anche sul risanamento non tutti i punti di vist a convergono. «Il modello Iacp – ha sostenuto Sciacca – è fallimentare, si finisce solo per trasferire degrado. E invece vanno rese più vivibili le aree degradate, col verde, con delle piazzette». Per Saitta bisogna chiudere la stagione «dei mega-appalti. E ci sono zone in cui bisogna intervenire in modo radicale». Zone in cui l’elettorato può rappresentare un’incognita: «Non temo le persone – è perentorio Sciacca –, temo quei politicanti che le illudono, anche mettendole nelle liste». Inevitabile un passaggio sulle ombre di voto di scambio lanciate da Pippo Trischitta: «Le accuse generiche non servono – ha ribadito Sciacca –, se Trischitta ha delle prove denunci in Procura, altrimenti è solo uno spot elettorale». E Saitta: «Se ne accorge oggi, Trischitta? Mi pare che ci siano atti giudiziari che parlano, se ha elementi in più li porti in Procura».

Tra i temi che potrebbe dover affrontare il prossimo sindaco, sebbene indirettamente, il bando internazionale dell’Autorità portuale per la cittadella fieristica. Sciacca è «contrario all’impostazione del bando, non servono i grandi player internazionali, ma un patto con le nostre risorse locali». Meno severo Saitta: «Quell’area deve essere valorizzata, dedicandola al diportismo di altissimo livello. E va certamente aperta tutto l’anno avvalendosi delle nostre realtà, ma ci vuole una visione unitaria e un grande investimento, che non credo i nostri operatori oggi siano nelle condizioni di fare».

Da qui al tema traghettamento il passo è breve: «Il diportismo va fatto alla rada San Francesco – sentenzia Sciacca –. E il traghettamento leggero va spostato al porto storico, da subito, senza aspettare la conclusione lavori a Tremestieri, i cui tempi potrebbero essere troppo lunghi». Ma secondo Saitta «quando ci sono amministrazioni efficienti gli appalti si riescono a fare in tempi celeri. Tutto il traffico, pesante e leggero, deve essere spostato a Tremestieri».

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